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La storia di Alessandra: guarita dalla leucemia grazie al trapianto di midollo dopo sei anni

A Bologna iniziativa di Regione Emilia-Romagna, Admo e Policlinico Sant'Orsola per sensibilizzare alla donazione di midollo osseo

Pubblicato:12-10-2022 17:08
Ultimo aggiornamento:12-10-2022 17:16

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BOLOGNA – Ha dovuto aspettare sei anni. Ma alla fine, un donatore di midollo osseo compatibile “quasi al 100%” è stato trovato. Una ragazza israeliana, ‘agganciata’ grazie al Registro internazionale dei donatori. E così la signora Alessandra è guarita dalla leucemia. E’ la stessa donna a raccontare la sua storia, questa mattina a Bologna, all’iniziativa organizzata da Regione Emilia-Romagna, Admo e Policlinico Sant’Orsola per sensibilizzare le persone e cercare nuove adesioni alla donazione.

LA TESTIMONIANZA

“Mi sono ammalata nel 2006 di leucemia- racconta la signora Alessandra- sono stata curata molto bene qui in ematologia, ma purtroppo all’epoca il donatore non si trovava. Ero sempre monitorata e rischiavo di ammalarmi di nuovo, quindi si è effettuata una nuova ricerca e soltanto nel 2012 è stato trovato un donatore compatibile. Una ragazza israeliana, di cui non so niente che però mi ha salvato la vita. Da allora diciamo che è andato tutto in discesa, quindi devo essere grata al donatore e al fatto che più persone si sono tipizzate. Dopo sei anni il registro ha trovato una persona compatibile quasi al 100% con me e quindi da allora sono guariti. Sono sempre controllata, ma quello fa parte della routine. Adesso, per rendere un po’ di quello che ho avuto, quando posso faccio un po’ di tipizzazione perché sono biologa e quindi posso anche partecipare alle attività dell’Admo”.


DONATORI PIÙ CHE DIMEZZATI IN PANDEMIA

Con la pandemia in Emilia-Romagna sono crollate del 60% le iscrizioni al registro dei donatori di midollo osseo. Oggi, rispetto al 2020-2021, si assiste a una ripresa con 3.625 nuovi iscritti nel 2022, superiori ai 2.859 del 2021 ma ancora troppo lontani dagli 8.090 del 2019. Per questo Regione Emilia-Romagna, Admo e Policlinico Sant’Orsola di Bologna hanno lanciato una nuova campagna in cerca di nuove adesioni. Per farlo, l’associazione dei donatori di midollo ha inaugurato questa mattina al Sant’Orsola una nuova clinica mobile. Un mezzo, ricevuto in dono da alcuni cittadini, che servirà ad Admo per girare il più possibile sul territorio regionale per aumentare il numero di iscritti nel registro attraverso il prelievo della saliva da sequenziare. I donatori devono avere tra i 18 e i 35 anni e per questo il camper di Admo toccherà principalmente scuole, università, centri sportivi e i luoghi di aggregazione giovanile.


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SOLO UNO SU CENTOMILA È COMPATIBILE

Ogni anno in Italia circa 2.000 persone vengono colpite da una malattia onco-ematologica e, per alcune patologie, il trapianto di midollo osseo è l’unica cura possibile. Solo se si trova un donatore compatibile, però, il trapianto può essere effettuato: nel 55% si tratta di un familiare del malato, in alternativa si ricorre al registro internazionale dei donatori. Ma solo uno su 100.000 è il ‘tipo giusto’ di midollo osseo compatibile. Da qui l’importanza di aumentare il numero di iscritti al registro e possibili donatori.

GIOVANI IN CODA PER IL TEST SALIVARE

All’iniziativa di oggi erano presenti l’assessore regionale alla Sanità, Raffale Donini, la direttrice generale del Sant’Orsola, Chiara Gibertoni, la presidente di Admo Emilia-Romagna, Rita Malavolta, e la responsabile del programma terapie cellulari avanzate del Policlinico, Francesca Bonifazi. Ma soprattutto, davanti al camper Admo all’ingresso del Sant’Orsola, c’era una lunga fila di infermieri, medici, specializzandi, studenti di medicina e di infermieristica che hanno fatto il test salivare per iscriversi al registro dei donatori di midollo osseo, dando così un segnale a sostegno della campagna. E c’era anche la signora Alessandra, per portare la sua testimonianza.

I NUMERI

L’Emilia-Romagna è la regione italiana col maggior numero di donatori di midollo osseo. Il Policlinico di Bologna rappresenta l’hub della rete emiliano-romagnola, con il 40% dei trapianti eseguiti a livello regionale, e nel 2021 è stato il primo in Italia per trapianti da donatori provenienti da registro. Nel complesso, l’anno scorso al Sant’Orsola sono stati effettuati 105 trapianti autologhi (cioè utilizzando cellule dello stesso paziente), 50 trapianti allogenici (con cellule di donatori sani) e 41 infusioni di cellule Car-T.

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