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In Ucraina torna la paura dei missili russi: “A Zaporizhzhia si vive in cantina”

Il racconto di Natalia, originaria della città tornata bersaglio di bombardamenti e rifugiata da mesi in Italia: "La mia famiglia è rimasta lì, la situazione è drammatica"

Pubblicato:12-10-2022 14:25
Ultimo aggiornamento:12-10-2022 14:55

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ROMA – “Mia cognata non ha neanche la forza di parlare. Da cinque giorni non dormono, vivono in cantina coi bambini piccoli per paura dei bombardamenti. Sono nervosi, hanno anche finito le medicine. Stanno vivendo uno shock enorme“. È stanca, Natalia, rifugiata ucraina da mesi in Italia. L’agenzia Dire la contatta poiché originaria di Zaporizhzhia, città tornata bersaglio di bombardamenti da parte dell’esercito russo.

I raid degli ultimi giorni su varie località dell’ucraina, compresi missili nel centro di Kiev che lunedì hanno causato dieci morti e almeno una sessantina di feriti, sarebbero una risposta alle esplosioni di sabato sul ponte di Kerch che collega la Russia continentale alla penisola di Crimea.

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Le ragioni della guerra non entrano però nel discorso di Natalia, preoccupata anzitutto delle condizioni in cui vive la sua famiglia, rimasta in Ucraina. “Non hanno neanche voglia di raccontare quello che stanno passando – dice – Inoltre le comunicazioni telefoniche e la corrente elettrica vanno e vengono, neanche acqua e gas sono stabili”.

Natalia condivide una foto della cantina della casa trasformata in rifugio antiaereo, dove i familiari si sono sistemati: tende, sacchi a pelo e sedie da campeggio è ciò che in questi giorni li protegge dal freddo e garantisce il minimo. Intorno si vedono coperte e buste della spesa con viveri e acqua.

Uno dei bambini, di circa due anni, è su una seggiolina pieghevole a guardare i cartoni animati sullo smartphone. “La situazione”, afferma Natalia, “è drammatica”.

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