NEWS:

Covid-19 e ritiro a casa: le donne sono meno resilienti e solo il 26% fa scelte finanziarie in autonomia dal partner

Lusardi: "Differenza già a 15 anni. Educazione finanziaria di Banca d'Italia con Soroptomis"

Pubblicato:12-10-2020 18:12
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:02
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA –  “Il 79% delle donne condivide le scelte finanziarie con il proprio partner e solo il 26% le fa in autonomia. Le donne sono inoltre meno confident e meno determinate ad accrescere le proprie competenze finanziarie”, perché lo percepiscono “come un tema troppo complesso”. È il ritratto nelle parole di Nadia Linciano, responsabile dell’Ufficio Studi Economici della Consob, di una popolazione femminile che, complice anche la dura emergenza sanitaria, sta vivendo un ritiro a casa, un vero e proprio esodo di autoesclusione. Ed è stato questo il filo rosso che ha guidato il webinar di oggi pomeriggio, promosso da Banca d’Italia, nel mese dedicato all’educazione finanziaria, con Soroptimist international, associazione impegnata nella riduzione delle differenze di genere. ‘Le donne contano. Un percorso di educazione finanziaria pensato per le donne’ è il titolo scelto per questo approfondimento nella direzione di spiegare il motivo del “ritiro delle donne” da alcuni ambiti, soprattutto con la crisi generata dalla pandemia, come evidenziato dalla Vice direttrice generale di Banca d’Italia, Alessandra Perrazzelli che ha aperto i lavori, mettendo in luce il ritardo di genere e la necessità di mettere in piedi “azioni positive”, come è stata la nascita, ad esempio, “in Banca d’Italia di una struttura dedicata all’educazione finanziaria“.

Ha spiegato la Vicedirettrice: “La prima impressione che abbiamo dai dati sulla crisi è quella di un ritiro a casa delle donne“. Lo smart working ha assorbito in sé un tema culturale, per cui “le donne- ha ricordato- a casa hanno dovuto fare i conti con il lavoro domestico. Le donne inoltre sono meno consapevoli delle loro competenze finanziarie”, ma i problemi esistono anche per le donne imprenditrici: “Hanno più difficoltà e hanno meno tendenza a chiedere accesso al credito, una sorta di autoesclusione- ha precisato Perrazzelli- che ha a che vedere anche con la naturale avversità al rischio delle donne. Il divario passa attraverso le competenze, ma spesso loro stesse si pensano meno attrezzate anche nella gestione. Cultura finanziaria, tecnologia per conciliare, e accesso ai fondi sono azioni positive” da mettere in campo secondo la Vicedirettrice che ha ricordato come questi temi attraversino anche il fenomeno della violenza domestica. “Se tutte le donne che hanno competenze lavorassero- ha dichiarato- l’impatto sul Pil sarebbe notevole. Sono gli stereotipi ad influenzare“. “Donne avvilite, appiattite che rinunciano” ha denunciato Mariolina Coppola, presidente di Soroptomist Italia che ha ricordato come “le pari opportunità servano a tutti, non solo alle donne. Siamo abituati a lavorare sulle fragilità, nei territori e sulla violenza, con 6mila socie e 200 club” ha ricordato la presidente, ricordando come attraverso questo progetto “nato 18 mesi fa si possano spingere le donne a usare gli strumenti che ci sono. Bisogna creare coscienza, consapevolezza e autodeterminazione a partire dalle nuove generazioni”.

È Cristiana Rampazzi, presidente dell’Associazione Donne della Banca d’Italia, ad evidenziare, da un’indagine condotta a giugno sulle famiglie italiane, appena dopo i mesi più duri dell’ermergenza sanitaria Covid, come le “studentesse delle superiori abbiano un punteggio più basso dei loro coetanei sulle competenze finanziarie. È la prova che certi temi in famiglia si affrontano di più con i ragazzi che con le ragazze”. Le differenze si fanno sentire “maggiormente nel Sud e nelle isole” e in base al livello d’istruzione. Quanto a conoscenza, comportamento e attitudine restano indietro “studentesse, casalinghe e pensionate”. Il progetto con Soroptomist era partito prima della pandemia, contenuti e modalità sono stati quindi modificati dalla tecnologia e dal virtuale e dalle necessità, anche logistiche, emerse durante la crisi. Lo hanno descritto, passando in rassegna i diversi moduli, l’imprenditrice Ela Pisacane e Marilisa Guida, Responsabile della Divisione di educazione finanziaria 2. Pisacane di Soroptomis ha voluto portare un messaggio di positività puntando ai giovani e rievocando il concetto di “sorellanza”, valorizzando come sia importante far capire alle donne che “affrontare un rischio, una spesa imprevista è già fare un budget e una pianificazione. Anche nelle classi sociali più abbienti può esserci questa non parità per le donne e quindi violenza economica”. Importante è puntare sulle nuove generazioni ed entrare nelle scuole, perché “lavorare sugli adulti è piú difficile”, ha sottolineato Guida, che ha parlato, ad esempio, dei moduli dedicati ai “pagamenti online, con cui si spendono soldi in un click e sui quali possono influire atteggiamenti emotivi, o l’home banking” con la necessità di “fare una valutazione di queste lezioni”. La pandemia ha aggravato la posizione delle donne proprio “per la minore conoscenza e competenza finanziaria che hanno rispetto agli uomini- ha sottolineato anche Annamaria Lusardi, direttrice del Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attivita’ di educazione finanziaria, che ha sottolineato come “la crisi ci fosse già, ma la fragilità finanziaria si è aggravata per le donne, che in termini di resilienza dimostrano più ansia e difficoltà. L’Italia- ha aggiunto- è l’unico paese con il triste primato di una differenza di genere già da quindicenni. Per questo il progetto deve iniziare delle scuole“. Magda Bianco, la capo del Dipartimento Tutela della clientela ed educazione finanziaria, in conclusione ha puntato sulle “linee guida che abbiamo già per le scuole- ha ricordato, aggiungendo che “le donne sono state colpite dalla crisi in modo sproporzionato, perché meno attrezzate per competenze finanziarie e meno resilienti. Nella ripresa dovranno avere un ruolo centrale. Solo così- ha concluso- il Paese potrà tornare a crescere”. 


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it