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Colture distrutte dalla cimice asiatica, in Emilia-Romagna arrivano 57 milioni

In settimana dovrebbero sbloccarsi gli indennizzi per i danni del 2019: attesi circa 57 milioni di euro sui 110 programmati

Pubblicato:12-10-2020 15:56
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:02

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BOLOGNA – In settimana dovrebbe sbloccarsi la distribuzione degli indennizzi agli agricoltori per i danni causati dalla cimice asiatica nel 2019. Per l’Emilia-Romagna si parla di 57 milioni di euro, la metà del valore complessivo. A spiegarlo è Alessio Mammi, assessore regionale all’Agricoltura, che questa mattina ha convocato la Consulta ortofrutticola dell’Emilia-Romagna per fare il punto della situazione e preparare la strategia di rilancio del settore, tartassato in questi mesi da cimice asiatica, gelate, maculatura bruna ed effetti dei cambiamenti climatici, in vista del tavolo nazionale convocato dal Ministero per la prossima settimana.

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L’assessore dell’Emilia-Romagna si dice quindi soddisfatto della “firma del decreto questa settimana, che consentirà il riparto degli indennizzi per i danni causati dalla cimice asiatica nel 2019. Solo all’Emilia-Romagna dovrebbero arrivare circa 57 milioni di euro sui 110 programmati, circa il 52% del valore complessivo”.


L’impegno della Regione, assicura Mammi, sarà “velocizzare il più possibile il pagamento delle risorse alle imprese. Un ottimo e importante risultato per tutto il comparto regionale, assieme alla deroga della legge 102 a favore delle imprese agricole che hanno subito le gelate, poiché l’Emilia-Romagna ha già inviato comunicazione al Ministero delle perimetrazioni necessarie a calcolare i riparti”.

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Quanto ai danni da maculatura bruna nella coltivazione delle pere, l’Emilia-Romagna ha predisposto una lettera al ministro delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, proposta anche a Lombardia e Veneto. Quello di oggi, chiosa Mammi, è stato dunque “un incontro molto produttivo e partecipato, durante il quale abbiamo condiviso problemi e priorità e poi stilato un programma concreto di rilancio da presentare al tavolo ministeriale”.

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