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Tg Sanità, edizione del 12 ottobre 2020

È online l'edizione settimanale

Pubblicato:12-10-2020 13:36
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:02

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CORONAVIRUS. SPERANZA: STOP A FESTE PRIVATE, 75% CONTAGI AVVIENE TRA RELAZIONI STRETTE

“Ho proposto che vengano vietate tutte le feste private”. Lo ha fatto sapere il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenendo alla trasmissione televisiva ‘Che tempo che fa’, in onda su Rai3. “Le feste saranno vietate per tutti, non solo per i ragazzini- ha spiegato- Il 75% dei contagi avviene tra le relazioni più strette, ovvero tra chi si conosce e si fida dell’altro finendo per abbassarsi la mascherina”. Speranza ha quindi aggiunto: “Siamo costretti a stringere le maglie dopo settimane di misure che allargavano. Adesso serve un cambio di marcia, con interventi puntuali su alcune aree più a rischio, per rimettere la curva sotto controllo e non assumere misure più dure, giocando d’anticipo”, ha concluso.


CORONAVIRUS. BOCCIA: CHIUSURA REGIONI? NON SI PUÒ ESCLUDERE NULLA

“Le limitazioni di spostamento tra le regioni non possono essere escluse, non si può escludere nulla in questo momento”. A dirlo è il ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia, ai microfoni di Radio Capital. “La mobilità tra le regioni deve essere salvaguardata- ha proseguito- ma la situazione dovrà essere monitorata giorno per giorno. Appena c’è una spia che si accende bisogna intervenire”. La risalita dei contagi, secondo Boccia, era “prevedibile”. Intanto le terapie intensive “sono state rafforzate. Questi sono numeri diversi rispetto a quelli di aprile- ha sottolineato ancora il ministro- anche se il virus c’è e bisogna conviverci”. E sui test rapidi: “Non è accettabile aspettare ore e ore per fare un tampone. Bisogna potenziare i servizi sanitari e stiamo lavorando sui test rapidi perché si possano fare ovunque”, ha concluso Boccia.

CORONAVIRUS. OMS: C’È SPERANZA DI AVERE VACCINO ENTRO LA FINE DELL’ANNO

“C’è la speranza che entro la fine di quest’anno potremo avere un vaccino”. A dirlo il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, al termine di una riunione di due giorni del comitato esecutivo dell’organismo. Attualmente, come ricorda la Bbc, ci sono circa 40 vaccini allo stadio di studi clinici, incluso uno sviluppato dall’Università di Oxford che è già in una fase avanzata di test. Ma il direttore dell’Oms non ha specificato quale vaccino potrebbe essere disponibile entro la fine dell’anno. “Ora conosciamo meglio il virus- ha detto il direttore dell’Oms- Ci sono ancora cose che non sappiamo, ma lo conosciamo meglio. Ora l’importante è investire nell’utilizzo di tutte le risorse che abbiamo. Molti Paesi hanno dimostrato che con le risorse che abbiamo è possibile controllare la pandemia- ha concluso Ghebreyesus- ma allo stesso tempo dobbiamo investire in nuove tecnologie”.

TUMORI. IN ITALIA 377MILA NUOVI CASI: AUMENTANO IN DONNE (+6MILA RISPETTO A 2019)

Sono 377mila le nuove diagnosi di cancro previste quest’anno nel nostro Paese, 195mila negli uomini e 182mila nelle donne (nel 2019 erano, rispettivamente, 196mila e 175mila). Si stimano, quindi, circa 6mila casi in più rispetto allo scorso anno a carico delle donne. Il tumore più frequentemente diagnosticato nel 2020 è il carcinoma della mammella (con 54.976 casi, pari al 14,6% di tutte le nuove diagnosi), seguito dal colon-retto (43.702 casi), polmone (40.882), prostata (36.074) e vescica (25.492). In particolare, nel sesso femminile, continua la crescita del carcinoma del polmone (+3,4%), legata all’abitudine al fumo di sigaretta, il principale fattore di rischio oncologico. I dati, presentati a Roma nel corso di una conferenza stampa all’Istituto superiore di Sanità, emergono dal rapporto ‘I numeri del cancro in Italia 2020’, frutto della collaborazione tra l’Associazione Italiana di Oncologia Medica, l’Associazione Italiana Registri Tumori, la Società Italiana di Anatomia Patologica e di Citologia Diagnostica di Fondazione AIOM, PASSI e PASSI d’Argento. In generale, si determina un complessivo aumento del numero delle persone vive dopo la diagnosi: sono circa 3,6 milioni, con un incremento del 37% rispetto a 10 anni fa. Un altro dato importante è quello relativo alla riduzione complessiva dei tassi di mortalità stimati nel 2020 rispetto al 2015: sono in diminuzione sia negli uomini (-6%) sia nelle donne (-4,2%), grazie ai progressi ottenuti nella diagnosi e nei trattamenti.

ASMA GRAVE. DOXA PHARMA: PER 3 PAZIENTI SU 4 HA FORTE IMPATTO SU QUALITÀ VITA

Circa tre pazienti con asma grave su quattro evidenziano come la patologia abbia un forte impatto sulla qualità della propria vita. Il 62% di chi ne soffre fatica a respirare, il 60% ha fiato corto, il 55% ha tosse, il 49% stanchezza fisica e il 47% crisi respiratorie (47%). Questi sono i principali sintomi che alterano e spesso impediscono il riposo notturno, imponendo rinunce nella carriera, nello sport, nei viaggi e nel tempo libero. Il dato emerge da una ricerca condotta da Doxa Pharma per Sanofi. Ma a rendere ancor più impattante l’asma grave sulla qualità di vita dei pazienti sono le patologie concomitanti, che impattano complessivamente sul 79% dei pazienti intervistati. Di questi, circa il 33% soffre di rinite allergica, il 13% di dermatite atopica e il 17% di congiuntivite allergica. A complicare il quadro, secondo l’indagine, spesso intervengono anche comorbidità dovute all’uso cronico di corticosteroidi sistemici, che interessano il 60% dei pazienti intervistati. “I pazienti affetti da asma grave, se non ricevono una corretta diagnosi, tendono a non poter condurre una vita normale perché i sintomi tipici dell’asma diventano invalidanti- ha commentato la dottoressa Francesca Puggioni, capo sezione clinico organizzativo Immunocenter dell’Humanitas di Milano- Oggi però abbiamo a disposizione nuove terapie biologiche che rappresentano un notevole passo in avanti nel trattamento di patologie causate dall’infiammazione di tipo 2”.

ANESTESISTI-RIANIMATORI. TECNOLOGIA E UMANIZZAZIONE IN ERA COVID-19, AL VIA CONGRESSO SIAARTI

Competenze, innovazione tecnologica, sicurezza clinica e umanizzazione delle cure in era Covid. Sono i pilastri del 74esimo Congresso nazionale degli anestesisti-rianimatori della SIAARTI, che quest’anno si svolge in modalità telematica. L’evento, che ha preso il via lo scorso 9 ottobre ed è in programma fino alla fine del mese, è dunque incentrato sui cambiamenti che il virus sta imponendo a tutto il mondo, ma proporrà anche approfondimenti e discussioni con gli esperti sulle soluzioni utili a tutto il sistema sanitario che deve adeguarsi a nuovi paradigmi di cure, ricerca e management. Il Congresso SIAARTI, a cui abitualmente partecipano circa 4mila professionisti, si è aperto al termine dell’esperienza itinerante offerta con ‘In viaggio con I Care’, il ‘tour’ che dal 21 settembre al 4 ottobre ha visto gli anestesisti-rianimatori confrontarsi con la politica sanitaria di 7 Regioni, con gli altri clinici e con i cittadini. “Dopo due settimane trascorse lungo tutta la penisola con il truck di ‘In Viaggio con I Care’- ha commentato Flavia Petrini, presidente SIAARTI- inauguriamo il nostro evento annuale in forma virtuale, ricchi di questa nuova esperienza di confronto e dialogo con gli attori di un Servizio sanitario nazionale, che deve però adeguarsi inevitabilmente alle diverse organizzazioni delle reti assistenziali delle Regioni”.

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