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Referendum, D’Alema: “Minacce e insulti dal fronte del sì. Clima intimidatorio”

"Sembra che chi non condivide questa riforma costituzionale debba sentirsi colpevole di spingere il paese nel baratro" dice D'Alema

Pubblicato:12-10-2016 17:02
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:10

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ROMA – Quello a sostegno del sì è “uno schieramento coeso anche abbastanza minaccioso. Capita di subire insulti. Uno schieramento che ha iniziato la campagna minacciando, come se la libera scelta dei cittadini debba avvenire in un clima di paura e intimidazione e chi non condivide questa riforma costituzionale si debba sentire colpevole di spingere il paese nel baratro”. Così Massimo D’Alema inizia il suo intervento all’iniziativa ‘Perché no’, per una riforma della costituzione alternativa a quella del ddl Boschi-Renzi, in corso a Roma.


D’ALEMA: DIFENDO VALORI DIMENTICATI DA RENZI

Non mi ritengo un pericoloso fomentatore di disordine. Penso anzi di difendere i valori fondamentali del partito al quale sono iscritto, ancorchè chi lo dirige li ha dimenticati”, dice ancora D’Alema nel corso del suo intervento a ‘Perchè no’.

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‘PERCHÉ NO’, CON D’ALEMA, LEGA, FINI E RODOTA’

Da Stefano Rodotà a Gianfranco Fini, a Cirino Pomicino, passando per i deputati della sinistra Pd Davide Zoggia e Danilo Leva, per il senatore di Fi Lucio Malan, a Luigi Compagna, Mario Mauro. E’ una parte della platea di ‘Perche’ no’, l’iniziativa promossa da Italianieuropei e Magna Charta a sostegno del no al referendum costituzionale. In platea, gremita, il leader di Possibile Pippo Civati, l’ex ministro Cesare Salvi, il senatore ex grillino Francesco Campanella. Non manca la Lega Nord con Giancarlo Giorgetti e Massimiliano Fedriga. Ad ascoltare ci sono anche i centristi Lorenzo Cesa e Fabio De Poli. Nessun grillino agli atti. Il primo a prendere la parola dal palco il senatore di Idea Gaetano Quagliariello.

fini“È inaccettabile che chi si fa carico di una battaglia civile venga considerato solo come uno in cerca di poltrone. Soprattutto quando chi lo fa le occupa, quelle poltrone”, attacca Quagliariello. Assediato dai giornalisti Gianfranco Fini. Non trova contraddittorio stare dalla stessa parte di D’Alema? Non è uno spot per Renzi? “Lo dice Renzi, evidentemente perché non ha argomenti”, spiega Fini. Quagliariello rilancia sull’impulso riformatore: “Se il no vincerà lo slancio riformatore non si ferma. Noi proponiamo di ridurre i parlamentari a 600, meno della proposta Renzi-Boschi”.

di Alfonso Raimo, giornalista professionista

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