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Avete deciso di tornare finalmente a ‘casa’? L’Emilia-Romagna vi paga il viaggio, anche per il defunto

I cittadini che rientrano dall'estero possono chiedere un contributo alla Regione Emilia-Romagna, sia per le spese di viaggio che per quelle del trasloco

Pubblicato:12-10-2016 15:27
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:10

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aeroporto_valigiaBOLOGNA – L’Emilia-Romagna accoglie a braccia aperte i cittadini italiani che vogliono tornare dopo aver vissuto per anni all’estero. Al punto da rimborsare le spese di viaggio e di trasloco, persino se a rientrare è una salma. Ma solo se versano in condizioni di povertà. Lo prevede la legge approvata l’anno scorso dalla Regione per regolare le politiche dedicate agli emiliano-romagnoli nel mondo, che tra le altre cose ha anche riformato la Consulta degli emiliani all’estero. Lo scorso 3 ottobre, la Giunta Bonaccini ha emanato una direttiva all’indirizzo dei Comuni, proprio per gestire la raccolta e l’istruttoria delle richieste di contributo per il rientro dei cittadini dall’estero, sulla base del quale stanziare le risorse necessarie ogni anno. Ad aver diritto al rimborso sono i “cittadini italiani e loro familiari rimpatriati da non più di due anni, che acquisiscano o riacquisiscano la residenza in un Comune dell’Emilia-Romagna”, purchè “versino in condizione di accertata indigenza“.

La domanda dovrà essere presentata al Comune in cui si intende andare a vivere, che dovrà “anticipare i rimborsi agli aventi diritto” e poi “inviare tempestivamente alla Regione” tutte le richieste ricevute. “Alle scadenze annue dell’1 aprile e dell’1 ottobre, i Comuni potranno inviare alla Regione le richieste di liquidazione del concorso regionale alle spese sostenute”. Dal canto suo, viale Aldo Moro “liquiderà le spese in relazione alle disponibilità del proprio bilancio”, su tre voci: spese di viaggio delle persone; spese di trasporto masserizie per un solo componente del nucleo familiare; spese per il rientro della salma.

mappamondoNella stessa direttiva, la Giunta Bonaccini stabilisce anche il tariffario, a seconda del Paese di provenienza. Per la Svizzera, ad esempio, l’importo massimo erogato dalla Regione va dai 43 euro per persona ai 213 euro per nucleo familiare, fino a 510 euro per il trasporto di masserizie. Stesse cifre per Francia, Austria, Slovenia e Croazia, mentre per Germania, Belgio e Olanda si sale a 85 euro per persona, 340 euro a famiglia e 794 euro per mobili e suppellettili. Per chi ritorna dagli Stati Uniti, invece, si parla di 284 euro a persona, 737 euro a famiglia e 1.418 euro per il trasporto delle cose. Infine, il Sud America: 567 euro di rimborso massimo a persona, 1.985 euro per la famiglia e per il trasloco. Allo stesso modo, la Regione “potrà concedere al Comune che abbia affrontato direttamente le spese per la traslazione delle salme” un contributo massimo di 1.134 euro per ogni defunto rientrato dai Paesi europei e di 1.985 euro per ogni salma traslata da Paesi extraeuropei. Il rimborso è destinato ai familiari della persona deceduta, a patto che il defunto “fosse cittadino emigrato o suo familiare” e che lui e la sua famiglia vivessero “la condizione di accertata indigenza”.


di Andrea Sangermano, giornalista professionista

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