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Confesercenti Bologna: prorogare i dehors, anche per tagliare le bollette

Sfruttando i tavolini "si consuma di meno all'interno", sottolinea l'associazione. Il terzo polo: "Scellerato non prorogare le concessioni"

Pubblicato:12-09-2022 18:59
Ultimo aggiornamento:12-09-2022 18:59

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BOLOGNA – La concessione dei dehors straordinari varata a causa dell’emergenza Covid va prorogata al 31 dicembre, superando quindi l’attuale scadenza fissata al 30 settembre, anche come misura contro il caro energia: sfruttando l’area esterna degli esercizi, infatti, “si consuma anche meno all’interno delle attività”. A sottolinearlo è il direttore generale di Confesercenti Bologna, Loreno Rossi, nel corso del primo dei “caffè con il candidato” che l’associazione di categoria ha promosso in vista delle elezioni politiche.

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“IL CARO ENERGIA STA COMPORTANDO COSTI SPAVENTOSI”

Il prolungamento delle concessioni fino a fine anno è “una richiesta specifica partita da Bologna e portata a livello nazionale sia a Confesercenti che al Parlamento”, sottolinea Rossi. Questo provvedimento “permetterebbe a molte attività di riuscire a recuperare almeno una minima parte dei costi strepitosi e spaventosi che stanno arrivando per l’energia elettrica- afferma il presidente di Confesercenti, Massimo Zucchini- e di poter cominciare anche a pensare di recuperare qualcosa dal punto di vista dell’aumento dell’inflazione, che sta diventando molto pesante”. Per quanto riguarda l’energia, con le bollette di luglio sotto le Due torri ci sono “attività della ristorazione che sono passate da 5.000 a 15.000 euro e attività alberghiere che sono passate da 20.000 a 53.000 euro. Se una cosa di questo tipo si ripetesse per diversi mesi, a rischio è l’esistenza di queste attività”, avverte Rossi.


TERZO POLO: NON PROLUNGARE I DEHORS? UNA SCELLERATEZZA

Per Marco Lombardo, candidato del terzo polo che oggi ha inaugurato gli incontri elettorali di Confesercenti, “sarebbe una scelleratezza non prolungare i dehors”: emergerebbe un atteggiamento “punitivo nei confronti di chi sta lavorando con fatica senza aumentare i prezzi. Se il problema è il rischio tavolinizzazione del centro, si risolve sul come e non sul se”.

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