NEWS:

“Accogliamo gli studenti pensando a ciò che hanno perso”, in Emilia-Romagna si torna in classe con i Pinguini tattici nucleari

Citazioni musicali ma anche un appello ai docenti a non ingabbiare gli studenti in facili schemi: così il benvenuto in classe del vicedirettore dell'Ufficio scolastico dell'Emilia-Romagna

Pubblicato:12-09-2022 17:57
Ultimo aggiornamento:12-09-2022 17:57

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

BOLOGNA – La scuola riparte in Emilia-Romagna e “torna alla normalità”. Ma in classe tornano ragazzi e ragazze nei cui occhi ‘brilla’ “la sfida, la sfrontatezza della vostra età, ma anche la passione, oltre che la voglia di riscatto e di risollevarvi, come un’Araba Fenice che sempre rinasce”. E dunque il ritorno sui banchi non può essere ‘normale’, il ‘solito’ rientro in classe. Stavolta, “credo sia dovere di tutti noi che lavoriamo per i bambini e per i ragazzi e nella scuola, considerare quanto avete sofferto in questi tre anni difficili di ‘mask fishing’, talvolta nascosti, limitati dalla pandemia, impediti nell’elemento umano più immediato e naturale, ossia il contatto fisico e relazionale”, manda a dire Bruno Di Palma vicedirettore dell’Ufficio scolastico dell’Emilia-Romagna in una lettera agli studenti, alle loro famiglie, ai presidi, ai docenti, al personale Ata, in vista della prima campanella di giovedì prossimo. E per parlare la stessa ‘lingua’ delle giovani generazioni, Di Palma cita i loro ‘riferimenti’.

LEGGI ANCHE: Si torna a scuola, il 92% festeggia l’addio alla mascherina

LA CITAZIONE MUSICALE: ‘SIETE VOI LA STORIA’

Lo fa riprendendo una nota canzone (da “Giovani Wannabe” dei Pinguini Tattici Nucleari): “Non siete sopravvissuti alla fine della storia, ma siete voi ‘la Storia’. A voi che siete ‘giovani’ dedichiamo autostrade (senza file…) che vi ri-portino a scuola. Voi che con le vostre teste belle, con le vostre mani artefici, con il vostro cuore, la storia la farete e riscriverete, non più da supereroi, come vi avevo detto a giugno, ma finalmente, si auspica, nella normalità”. Cita perfino l’eroe Marvel Thor (dal film “Love and Thunder”) e aggiunge: “Devo capire chi sono veramente. Voglio scegliere la mia strada, vivere l’attimo. La vita da supereroe è finita”.


“NON INGABBIATE I GIOVANI IN SCHIEMI SEMPLIFICATI”

Del resto la lettera di Di Palma si apre con le parole tratte da “Come in basso così in alto” del gruppo Perturbazione (“C’è una luce infondo al tunnel….. Se ci guardiamo dentro insieme. Questo abisso non fa più paura… Se ci dimentichiamo. Se ci dimentichiamo, non tornare più”). Perchè, dice, “rendono l’idea, con riferimento al Covid, dello stato d’animo di ciascuno di noi, in attesa che suoni la fatidica campanella del primo giorno di scuola”. Ma il Covid ora ‘c’è e non c’è’ mentre ‘restano’ in primo piano i giovani. Ragazzi e ragazze ‘normali’ che ritrovano una scuola ‘normale’. Sarà meglio mettersi in sintonia con loro, consiglia Di Palma: “Quando noi adulti parliamo con voi studenti, soprattutto con gli adolescenti, ci rendiamo conto di come spesso vi sentiate ‘ingabbiati’ in facili schemi, in semplificazioni, di chi pensa di conoscervi, di sapere cosa pensate, ma soprattutto cosa provate, per cosa vi sentite afflitti e per cosa gioite. E voi vi ritrovate nella frase di Pirandello ‘Mi si fissò invece il pensiero ch’io non ero per gli altri quel che finora, dentro di me, m’ero figurato d’essere’ (‘Uno, nessuno centomila’ di Luigi Pirandello”). Ci restituite, talvolta con rabbia e veemenza, la voglia di distinguervi e di non riconoscervi nelle etichettature sociologiche, nei tanti report di questi anni sui giovani in pandemia, negli studi di chi vuole analizzarvi come un fenomeno omogeneo”. Dunque, bisogna “considerare quanto avete sofferto”.

“ASCOLTARE E COINVOLGERE OGNI SINGOLO ALUNNO”

Agli studenti “auguro, davvero di cuore, un anno scolastico denso di soddisfazioni, ma anche di relazioni, di esperienze nella scuola e con la scuola, di imparare qualcosa che vi appassioni e vi aiuti a crescere nel cammino, per chi è più piccolo nei primi passi nella scuola, per chi è un po’ più grande nelle scelte di orientamento e nella fatica che l’apprendere ha in sé”. E ai prof: “Sono certo che voi tutti saprete continuare ad instillare, con impegno etico, nei nostri studenti, dai più piccoli ai più grandi, l’educazione ai valori fondamentali”, ma anche “ascoltare e coinvolgere emotivamente ogni singolo allievo e far sì che gli alunni vi guardino come dei ‘fari’, punti di riferimento certi e stabili, nonché come ‘capitani’ in grado di guidarli ed affiancarli durante il percorso che li attende”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it