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Impazzano i droni sulle Tre cime di Lavaredo. E intralciano

La zona è turisticamente molto affollata e il volo di tanti droni, a volte fuorilegge, può essere d'impiccio per le operazioni di soccorso

Pubblicato:12-09-2022 13:08
Ultimo aggiornamento:12-09-2022 13:08

tre cime lavaredo_montagna
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VENEZIA – A salire sulle Tre Cime di Lavaredo non sono solo gli alpinisti. Anche i droni sono sempre più attratti da una delle località simbolo delle Dolomiti. E per il soccorso alpino della Guardia di finanza c’è un ‘lavoro’ (problematico) nuovo da fare: oltre a soccorrere chi è in difficoltà, infatti, deve vigilare sull’affollamento in cielo. E la cosa sta preoccupando.

I droni, infatti, “anche se di categoria mini o midi e di dimensioni relativamente piccole, se utilizzati in maniera incauta e senza un’adeguata conoscenza della normativa di riferimento possono potenzialmente causare gravi danni ad altri aeromobili in volo mettendo in pericolo la sicurezza e l’incolumità delle persone”, fa sapere la Guardia di finanza da Belluno.

L’ELICOTTERO DEL 118 INTRALCIATO DAL DRONE

Le avvisaglie ci sono già: nel corso dei vari servizi, i militari del soccorso Alpino della Guardia di Finanza hanno rilevato “in varie circostanze un utilizzo non corretto e talvolta anche pericoloso dei droni”. Un caso spicca su tutti come emblematico: è stata segnalata all’Enac, Ente competente per le sanzioni del caso, una persona che –durante le operazioni di atterraggio dell’eliambulanza– faceva volare il proprio drone nei pressi del sito del soccorso in volo vicino al Rifugio Auronzo; un drone tra l’altro privo della necessaria registrazione e del codice identificativo Qr, dell’assicurazione e dell’abilitazione rilasciata dall’Enac.


CI SONO REGOLAMENTI DA RISPETTARE

A imbattersi nel ‘fenomeno’ droni sono state le stazioni del Soccorso Alpino della Guardia di finanza di Cortina d’Ampezzo ed Auronzo di Cadore durante l’estate che intervengono nel comprensorio delle Tre Cime di Lavaredo-Misurina di Auronzo di Cadore in coordinamento con il Soccorso alpino e il 118 di Belluno. Un’area caratterizzata da un elevato afflusso turistico e dove sono stati necessari 26 interventi di soccorso, 11 in supporto agli elicotteri del Suem 118 di Belluno. Ma ci sono anche i droni che svolazzano sulle Tre Cime, spesso “pilotati da utenti non professionisti per puro svago e divertimento, in violazione delle norme disciplinanti lo specifico settore”, avverte la Gdf.

C’è infatti un regolamento che disciplina norme e procedure di volo dei droni in base alla loro classe e categoria: questo regolamento prevede che il volo dei droni, di peso superiore a 250 grammi, possa avvenire a condizione che il pilota abbia conseguito la relativa abilitazione rilasciata dall’Enac, sia in possesso dell’assicurazione per la responsabilità verso terzi e abbia registrato il drone sul portale “D-Flight” applicando sul drone stesso (UAV) e sul telecomando (Ground Control Station) il relativo codice identificativo Qr ai fini dell’identificazione.

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