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“Serve un nuovo trattato europeo per la gestione dei migranti: firmiamolo a Lampedusa”

La proposta lanciata da Enrico Letta e ripresa da Nicola Zingaretti: "Basta veti, lavoriamo con chi ci sta"

Pubblicato:12-09-2019 11:38
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:41
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ROMA – “Trovo che quello di Letta sia un ottimo contributo, utilissimo. Penso che anche il governo, a iniziare da Conte, su questo si stia muovendo molto bene, a partire dall’incontro di ieri con la commissaria europea chiedendo il superamento di Dublino, il coinvolgimento dei Paesi membri sull’accoglienza, capendo che per difendere i confini ci vuole una politica dell’immigrazione di livello europeo”. Così il segretario del Pd e presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, a margine di un evento a Roma, ha risposto a chi gli chiedeva un commento sulla proposta di Enrico Letta.

Secondo Zingaretti “quello che si muove in questa direzione va bene, perché rimette insieme le parole fondamentali sulle politiche dell’immigrazione, che sono sicurezza, legalità e umanità. Questo si può raggiungere solo se c’è uno sforzo di innovazione che rimetta anche in discussione i trattati che non hanno funzionato”.

LA PROPOSTA DI LETTA: UN NUOVO TRATTATO UE SUI MIGRANTI FIRMATO A LAMPEDUSA

“Lancio qui una proposta- scrive questa mattina Enrico Letta su Repubblica- in grado, a mio avviso, di dotare l’Ue di una vera politica migratoria. Con un fenomeno di simile intensità e durata, soluzioni solo nazionali si rivelano inefficaci alla prova dei fatti. Solo al livello europeo possono arrivare determinazioni dirimenti, con la massa critica necessaria a un radicale cambiamento”.


“Bruxelles- continua Letta- e non, appunto, con chi pone veti. Il punto è trovare il coraggio sulla questione di uscire, temporaneamente, dai Trattati Ue. Scelta radicale, ma necessaria. Scelta, tuttavia, non inedita, visto che la si è fatta in almeno due casi emblematici: per Schengen e per la creazione di quel Fondo salva Stati, al quale UK e Repubblica Ceca non parteciparono, e che ebbe un ruolo chiave nell’uscita dalla crisi finanziaria”.

Per l’ex premier “occorre un nuovo Trattato tra i paesi europei che ci stanno. Purché, però, chi ci sta accetti la regola della maggioranza e si assuma la propria parte di responsabilità. Questo nuovo Trattato – firmarlo a Lampedusa sarebbe un atto politico e simbolico fortissimo – dovrebbe sostituire quello di Dublino, sopprimendo anzitutto la norma sulla responsabilità tutta in carico al Paese di primo accesso”.

“Il Trattato di Lampedusa- aggiunge- dovrebbe contenere strumenti nuovi coi quali organizzare l’accoglienza e suddividerne equamente il peso tra i Paesi firmatari, creando automatismi per scongiurare le penose aste al ribasso cui abbiamo assistito in questi anni a ogni arrivo di una nave”.

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