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ROMA – Nel secondo trimestre del 2019 il tasso di disoccupazione, per il secondo trimestre consecutivo, diminuisce in termini congiunturali portandosi al 9,9% (-0,4 punti); il tasso di inattivitĂ rimane stabile al 34,3% in tre mesi. Lo rileva l’Istat nel rapporto sul mercato del lavoro nel II^ trimestre 2019. Nel confronto tendenziale, per il nono trimestre consecutivo si riduce il numero di disoccupati (-260 mila in un anno, -9,3%), coinvolgendo entrambi i generi, le diverse aree territoriali e tutte le classi di etĂ . Dopo due trimestri di calo, torna ad aumentare il numero di inattivi di 15-64 anni (+63 mila in un anno, +0,5%). Il tasso di disoccupazione è in diminuzione sia rispetto al trimestre precedente sia in confronto a un anno prima; tale andamento si associa alla stabilitĂ congiunturale e alla crescita tendenziale del tasso di inattivitĂ delle persone con 15-64 anni. Diversamente, nei dati mensili di luglio 2019 il tasso di disoccupazione è in lieve aumento e quello di inattivitĂ rimane invariato in confronto a giugno 2019.
Nel secondo trimestre 2019 si registra un aumento dell’occupazione rispetto al trimestre precedente (+0,6%), in un contesto di calo della disoccupazione e dell’inattivitĂ . Lo rileva l’Istat. Con riferimento all’input di lavoro, nello stesso periodo, per le ore lavorate si osserva una lieve diminuzione su base congiunturale (-0,1%) e un rallentamento della crescita in termini tendenziali (+0,4%). Queste dinamiche del mercato del lavoro si inseriscono in una fase di sostanziale ristagno dell’attivitĂ economica confermata, nell’ultimo trimestre, da una variazione congiunturale nulla del Pil. Nel secondo trimestre del 2019 il numero di persone occupate cresce in termini congiunturali (+130 mila, +0,6%), a seguito dell’aumento dei dipendenti, sia permanenti sia a termine, e con minore intensitĂ degli indipendenti. Il tasso di occupazione sale al 59,1% (+0,3 punti). Nei dati mensili piĂą recenti (luglio 2019), al netto della stagionalitĂ , il tasso di occupazione e il numero di occupati mostrano un lieve calo rispetto al mese precedente. Nell’andamento tendenziale prosegue a ritmi meno sostenuti la crescita del numero di occupati (+0,3%, +78 mila in un anno), dovuta ai dipendenti permanenti a fronte del calo di quelli a termine e degli indipendenti; l’incidenza dei dipendenti a termine sul totale dei dipendenti scende al 17,2% (-0,2 punti in un anno). Dopo il rallentamento nell’ultimo periodo, si arresta la crescita degli occupati a tempo pieno mentre prosegue l’aumento del tempo parziale; l’incidenza del part time involontario è stimata al 64,8% dei lavoratori a tempo parziale (+1,2 punti). Alla crescita dell’occupazione soprattutto nel Nord e piĂą lievemente nel Centro (+0,7% e +0,1%, rispettivamente) si contrappone, per il terzo trimestre consecutivo, il calo nel Mezzogiorno (-0,3%).
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