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Vaccini, Lorenzin: “Nessun caos, chi vuole mettersi in regola può farlo”

Il ministero punta a rendere automatico lo scambio di informazioni tra Ausl e scuole nel 2019

Pubblicato:12-09-2017 09:51
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:40

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ROMA – “Vorrei dirlo molto chiaramente: non c’è alcun caos, il caos esiste solo in quei casi in cui non si vuole applicare la norma. Le procedure sono state chiarite, chi vuole mettere in regola i propri figli può farlo in qualsiasi maniera e c’è la volontà dell’amministrazione di venirgli incontro”. Così la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, torna sul nodo delle vaccinazioni a scuola in un’intervista a Radio Monte Carlo. Ospite del programma ‘Primo Mattino’ condotto da Claudio Micalizio, l’esponente governativo respinge le critiche alle modalità organizzative con cui si stanno applicando i provvedimenti del decreto: “A chi dice che si poteva fare qualcosa prima- ha spiegato Lorenzin- faccio notare che il piano nazionale vaccini dello scorso gennaio nasce da un lavoro durato tre anni, molte regioni hanno già cercato di rendere obbligatorie le vaccinazioni proprio perché con le campagne di comunicazione non si riusciva a raggiungere le famiglie e oggi, a fronte dell’urgenza, abbiamo deciso di intervenire tornando con l’obbligo della vaccinazione al passato ma con mezzi moderni”.

Ma perché non affidare subito a scuole e aziende sanitarie lo scambio delle informazioni sulla condizione vaccinale dei bambini: “Sul piano anagrafico e informatico non tutte le regioni sono allineate- ha spiegato Lorenzin- ma il ministero ha subito recepito l’invito della conferenza Stato-Regioni di permettere un dialogo informatico a partire dall’anno 2019: ovviamente questo dipende dalla tempistica e dalla prontezza delle amministrazioni locali”.

“VIA DA RETE FAKE NEWS, MA NO CENSURA A NO VAX”

“Non c’è nessuna volontà di censura: non stiamo lavorando sulla rimozione dei contenuti ‘no-wax’ presenti in rete, noi stiamo cercando di capire con la polizia postale come intervenire in caso di fake news, di notizie evidentemente false che provochino allarme sociale”. Il ministro Lorenzin, nell’intervista, torna su uno degli aspetti più controversi nella campagna di informazione che il Governo sta studiando per diffondere “una più ampia cultura della vaccinazione”. Lorenzin ha escluso l’intenzione di voler rimuovere dal web notizie e informazioni condivise da quanti contestano le vaccinazioni: “Come già accade in altri casi- ha spiegato il ministro- bisogna trovare metodi e sistemi per impedire che diventino virali notizie totalmente infondate che possono scatenare il panico o addirittura avere un indice di pericolosità: penso al caso in cui si dice che una terapia fa morire o, al contrario, ha effetti miracolosi e questo non è vero… Insomma casi limite che però richiedono un intervento per evitare di diffondere allarme”.


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