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Sul Sorapis un drone blocca l’elicottero di soccorso. Zaia: “È inaccettabile”

"Da giugno 353 interventi del Soccorso alpino, il 12% in più di persone soccorse". Ma 2 su 8 sono "bloccate per incapacità". Il presidente del Veneto chiede più attenzione: "La montagna non è un parco divertimenti"

Pubblicato:12-08-2024 18:53
Ultimo aggiornamento:12-08-2024 18:53

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VENEZIA – Questa mattina nei pressi del rifugio Vandelli sul Sorapis un drone ha impedito il decollo dell’elicottero Falco1 del Suem 118. Un fatto “estremamente grave e assolutamente inaccettabile. Condanno con forza l’irresponsabilità di chi ha manovrato il drone, mettendo a rischio la vita dell’escursionista ferita e intralciando il lavoro delle squadre di soccorso”.

Ci va giù duro il presidente de Veneto, Luca Zaia, non nascondendo la sua preoccupazione per l’incidente, lodando al contempo il lavoro del Suem 118 e del Soccorso Alpino del Veneto. “Voglio ringraziare il nostro elisoccorso e il personale del Soccorso Alpino per la loro prontezza e professionalità, nonostante le difficoltà create da questo gesto irresponsabile. Il loro impegno continuo è essenziale per la sicurezza di tutti coloro che frequentano le nostre montagne”.

“INTERVENIRE SULLA NORMATIVA PER L’USO DI DRONI A SCOPO LUDICO”

Zaia evidenzia anche la necessità di intervenire sulla normativa vigente per l’utilizzo dei droni a scopo ludico: “L’utilizzo di droni deve essere sempre ponderato e responsabile, soprattutto in zone di alta frequentazione turistica e dove sono in corso operazioni di soccorso. Chiedo inoltre alle autorità competenti di valutare, se necessario, una revisione delle normative esistenti sull’utilizzo dei droni per scopi ludici, per evitare che simili episodi possano ripetersi”.


“DA GIUGNO 353 INTERVENTI DEL SOCCORSO ALPINO VENETO”

Il presidente della Regione Veneto spiega poi che, alla luce dell’incidente odierno, ha voluto chiedere dati aggiornati sui soccorsi in alta quota. E ha scoperto che “sulle montagne del Veneto continuano a salire troppe persone non adeguatamente attrezzate o sprovvedute”. Infatti, i dati del Soccorso Alpino Veneto e del Suem 118 dicono che quest’anno sono stati registrati il 3% di interventi in più rispetto al 2023 e il 12% in più di persone soccorse. Solamente dall’inizio di giugno, gli interventi del Soccorso Alpino sono stati 353.

“DELLE PERSONE SOCCORSE, 95 BLOCCATE PER INCAPACITÀ, LA MONTAGNA NON È UN PARCO DIVERTIMENTI”

Ma soprattutto, come evidenzia il presidente del Veneto, Luca Zaia, “non è accettabile però apprendere che di queste operazioni di soccorso il 21%, 95 persone soccorse, riguardava persone completamente illese ma bloccate in montagna per incapacità. Inoltre, 63 persone, il 14% del totale, sono state soccorse dall’inizio di giugno per la perdita d’orientamento. La montagna non è un parco divertimenti all’aperto, deve essere affrontata con più rispetto e conoscenza”.

La Regione, assicura Zaia, continuerà comunque a “fare tutto il possibile per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti che scelgono le nostre splendide Dolomiti per le loro escursioni”. Ciò detto, ringrazia “ancora una volta gli eroi silenziosi che garantiscono la sicurezza di tanti turisti e appassionati di outdoor che frequentano le montagne del Veneto: il nostro Soccorso Alpino, il Suem 118, ma voglio ricordare anche l’impegno essenziale delle donne e degli uomini del Soccorso Alpino della Guardia di finanza, la cui professionalità è proverbiale, oltre agli sforzi dei Vigili del fuoco, presenze costanti. Un sistema che mette in sinergia le diverse competenze: in Veneto è un esempio di efficacia”.

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