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Mattarella: “Nel ripudio dell’orrore di Stazzema affondano le radici della Repubblica”

Il Capo della Stato esprime il suo cordoglio a 77 anni dalla strage nazifascista in cui persero la vita 560 civili, di cui 130 bambini

Pubblicato:12-08-2021 11:54
Ultimo aggiornamento:12-08-2021 17:33
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ROMA – “Il 12 agosto di settantasette anni or sono i militari delle SS compirono nelle frazioni di Stazzema un eccidio di civili indifesi, tra i più spaventosi dell’intera guerra. Centinaia e centinaia furono i morti. Bambini trucidati insieme alle loro madri e ai loro nonni. Stazzema era considerata un rifugio per i più deboli, per gli sfollati. Divenne invece terra insanguinata, teatro di crudeltà atroci e di un feroce disprezzo per la vita umana, fino allo scempio del rogo di vittime nella piazza di Sant’Anna. Tanto orrore non potrà mai essere dimenticato. È iscritto nel testimone che le generazioni più mature consegnano ai giovani”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

“In tanto dolore, in questo abisso di disumanità, affondano le radici della libertà riconquistata, nel nostro Paese e in
Europa. La Repubblica nasce proprio nel ripudio della cultura di morte, della volontà di potenza spinta fino a divenire ideologia dell’annientamento. L’Europa divenuta comunità è la risposta pacifica e lungimirante a quel nazionalismo che tanti conflitti
ha generato nel nostro continente. La Repubblica oggi si inchina davanti al sacrario di Stazzema. Un sentimento profondo- sottolinea- unisce gli italiani ai familiari delle vittime dell’eccidio e ai valorosi superstiti che per tutta la vita hanno portato il fardello di un dolore così grande, continuando a spendersi per far conoscere, per ricordare, per trasmettere, con la forza della loro testimonianza, il messaggio più semplice e potente: mai più. Il riscatto dall’oppressione e da tante sofferenze fu possibile grazie allo spirito di solidarietà e giustizia, al rispetto dei diritti inviolabili, che il nostro popolo seppe far prevalere”.

Il capo dello Stato conclude: “La democrazia e la libertà richiedono ora di essere continuamente alimentate da valori civili e dal senso di comunità. Anche per questo, la memoria dei momenti più drammatici resta un patrimonio prezioso anche per affrontare le sfide dei tempi nuovi e delle necessarie innovazioni”.


ROSATO: “RICORDARE PER TRASMETTERE VALORI DI PACE E LIBERTÀ”

“Il 12 Agosto del 1944, poco dopo le 7 del mattino a Sant’Anna di Stazzema, piccolo paesino dell’Alta Versilia, si compì una delle più efferate stragi della furia nazifascista. 560 le vittime di quell’orrore, molte le donne e i bambini a cui non è stata risparmiata la vita”. Così in un post su Facebook il vicepresidente della Camera e presidente di Italia Viva Ettore Rosato.

A noi oggi spetta il compito di risvegliare le coscienze, di non cancellare dalla memoria quelle vittime, perché solo coltivando il ricordo e tramettendo alle nuove generazioni i valori di libertà, pace e democrazia, principi su cui si fonda l’Europa unita, possiamo mettere al sicuro il nostro futuro”.

CASELLATI: “FU UN VERO ATTO TERRORISTICO PREMEDITATO”

Il 12 agosto di 77 anni fa, a Sant’Anna di Stazzema, l’orrore nazifascista si manifestò in tutta la sua crudeltà: 560 civili inermi, di cui 130 bambini, vennero trucidati in un vero atto terroristico premeditatoha dichiarato il Presidente del Senato Elisabetta Casellati ricordando l’eccidio di Sant’Anna di Stazzema.

“Fu uno dei crimini più gravi mai accaduti sul nostro territorio, a cui solo chi ripudia i valori della dignità della persona, della libertà e della democrazia, può arrivare”, continua. “Rinnovare la memoria di questo tragico evento è un dovere di ogni cittadino della Repubblica, per onorare le vittime e trasmettere alle nuove generazioni l’importanza degli ideali su cui la nostra Nazione è stata costruita”.

ROMANO (PD): “FUORI DAL GOVERNO CHI OMAGGIA NOMI E SIMBOLI DEL FASCISMO”

“Oggi a Sant’Anna di Stazzema. Per onorare ancora una volta il sacrificio di 560 innocenti assassinati da nazifascisti tedeschi e italiani e da quella cultura di morte che alimentò sempre il fascismo. Per questo non può servire il Governo della Repubblica nata dalla Resistenza chi vorrebbe omaggiare nomi e simboli di quel regime di violenza, sopraffazione e rovina nazionale. Per questo Durigon deve dimettersi”. Lo scrive in un post su Facebook Andrea Romano, deputato del Pd e presidente della commissione parlamentare di inchiesta sul disastro della Moby Prince, che ha partecipato a Sant’Anna di Stazzema alle celebrazioni nell’anniversario della strage nazifascista.

LAFORGIA (LEU): “ORRORE IMPOSSIBILE DA DIMENTICARE”

“Sono passati 77 anni dall’eccidio di Sant’Anna di Stazzema, quando la furia cieca e omicida dei nazifascisti spezzò barbaramente 560 vite, tra cui quelle di 130 bambini. Un orrore impossibile da dimenticare. Ma ricordare non basterà, se non sapremo contrastare nuove sopraffazioni e discriminazioni dove il fascismo continua ad annidarsi. La memoria è prima di tutto un impegno.” Così il Senatore di LeU Francesco Laforgia.

MALPEZZI: “LA MEMORIA È TUTTO, MAI DIMENTICARE”

“77 anni fa a Sant’Anna di Stazzema furono trucidati dai militari delle SS 560 civili innocenti, di cui 130 bambini. Il nazifascismo è stata la peggiore barbarie dell’umanità; un orrore senza fine. Non dobbiamo mai dimenticare. La Memoria è tutto”. Così su Twitter la presidente dei senatori del Pd Simona Malpezzi.

BIANCHI: “LA MEMORIA SIA MONITO, LA DIFESA DELLA DEMOCRAZIA È FONDAMENTALE”

“Il 12 agosto 1944 a Sant’Anna di Stazzema fu compiuto uno dei più efferati eccidi della Seconda Guerra Mondiale. Quanto avvenuto non può essere dimenticato. La memoria di quei fatti è un monito: ci ricorda quanto sia fondamentale la difesa della democrazia, della libertà”. Così su Facebook il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi.

FICO: “IL RICORDO DELLE VITTIME È UN DOVERE CIVILE E MORALE”

La strage di Sant’Anna di Stazzema è una ferita profonda nella storia del nostro Paese. Il 12 agosto 1944 le truppe naziste trucidarono 560 persone, tra cui bambini, donne, anziani. Custodire il ricordo delle vittime della barbarie nazifascista rappresenta un dovere civile e morale per ognuno di noi: perché è grazie alla memoria e alla consapevolezza che ne scaturisce che possiamo portare avanti come comunità un impegno costante contro odio e violenza“. Lo scrive su facebook il presidente della Camera Roberto Fico.

“Così come è dovere delle Istituzioni – aggiunge- non lasciar calare nell’oblio un dramma che ha segnato la nostra comunità e impegnarsi fino in fondo per rimuovere ogni segreto e zona grigia che ancora avvolge alcune pagine drammatiche della storia d’Italia. Sul portale della Camera dedicato alle commissioni di inchiesta sono accessibili i documenti acquisiti dalla Commissione che ha indagato sulle anomale archiviazioni provvisorie e sull’occultamento dei 695 fascicoli ritrovati nell'”armadio della vergogna” e riguardanti circa 15mila vittime. Da quell’abisso in cui eravamo sprofondati l’Italia è riuscita a rialzarsi, a reagire e a riscattarsi, riconoscendosi pienamente nei principi di libertà e di democrazia della nostra Carta Costituzionale e nel patrimonio di valori ispirati alla solidarietà ed al rispetto dei diritti di ogni individuo. Valori che nulla hanno perso della loro forza e vitalità e che devono continuare a guidare le nostre scelte, per superare le sfide più difficili del nostro presente e costruire così un futuro di progresso, giustizia e pace per noi e per le generazioni che verranno”, conclude Fico.

PERANTONI: “ONORI LE VITTIME, DURIGON SI DIMETTA”

“Nel giorno nefasto dell’anniversario della strage nazifascista di Sant’Anna di Stazzema, Il leghista Durigon abbia la decenza di onorare quelle vittime dimettendosi dal suo incarico governativo”. Lo sostiene il presidente della commissione Giustizia della Camera Mario Perantoni, deputato M5S.

BERGAMINI: “SENZA MEMORIA NON C’È FUTURO”

Il 12 agosto è un giorno che non può essere dimenticato: 77 anni fa a Sant’Anna di Stazzema, in Toscana, si consumò, per mano dei nazi-fascisti, uno dei più atroci eccidi commessi ai danni di centinaia di civili, donne e bambini. Oggi siamo a Sant’Anna per commemorare quelle vittime innocenti ma anche per guardare con speranza al futuro, per assolvere ad uno dei più importanti doveri della vita civile ed istituzionale della nostra Repubblica: il dovere della memoria e dell’onore al sacrificio di chi ci ha preceduti. Senza memoria non vi è futuro, né per noi né per le generazioni successive. E senza saper rendere onore, non potremmo dirci cittadini, non saremmo nulla. Così come gli Italiani di allora sono stati straordinari costruttori dell’Europa e di quella stagione di riscatto, di rinascita, di unità sgorgata dalla Seconda Guerra Mondiale, così gli Italiani di oggi devono saper guardare con speranza e fiducia, dedizione e determinazione, alla nuova stagione che si apre per l’Italia. Infine ai giovani dico di tenere alta la guardia contro ogni forma di odio – a partire da quello razziale – di intolleranza o di prepotenza”. Lo ha detto il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento Deborah Bergamini, nel corso dell’orazione tenuta oggi in occasione della commemorazione della strage di Sant’Anna di Stazzema.

FRATOIANNI: “DRAGHI RIMUOVA DURIGON OGGI”

Sarebbe significativo ed importante che nel giorno dell’anniversario della strage di Stazzema, il presidente del consiglio Draghi rimuovesse Durigon dal suo incarico di sottosegretario. Sottosegretario leghista che se poi avesse un briciolo di dignità potrebbe anche dimettersi di persona.” Lo scrive su Twitter il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni.

DE MARIA: “NELL’ANTIFASCISMO CI SONO LE RADICI DELLA DEMOCRAZIA, DURIGON SI DIMETTA”

Nell’antifascismo ci sono le radici della nostra democrazia e della nostra Repubblica. Ricordiamolo sempre. A maggior ragione oggi, nell’anniversario della strage di Stazzema. Per questo Durigon deve dimettersi. Se non lo farà si voti la mozione di sfiducia”. Lo ha scritto su Twitter Andrea De Maria, deputato Pd, Segretario d’Aula della Camera.

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