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Confartigianato. Famiglie indebitate per 500 miliardi. Ma cresce il risparmio

Dalla crisi del 2014, i debiti delle famiglie italiane

Pubblicato:12-08-2015 12:17
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:29

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debitoDalla crisi del 2014, i debiti delle famiglie italiane contratti con le banche sono cresciuti del 34,2%, ma parallelamente aumenta anche il risparmio, passato da da 756 miliardi di euro del 2011 a 875,6 del 2014. A informarci è la Confartigianato. Secondo tale suo studio, che prende in considerazione i 12 mesi del 2014, l’importo medio per il quale le famiglie sono indebitate ammonta a 19.108 euro, per un totale di 493,3 miliardi, segnando un lieve miglioramento rispetto ai due anni precedenti.

E’ la Lombardia la regione coi conti più in rosso, con Milano capofila di questa triste classifica, dove mediamente il passivo con le banche è di 27.643 euro. Agli ultimi posti della graduatoria nazionale si collocano invece le regioni del sud: Calabria e Sicilia. A Reggio il debito medio tocca gli 8.720 euro.

Nonostante il diffuso clima di sfiducia, superato il picco massimo del 2011 (con 506,2 miliardi di euro) le esposizioni sono scese costantemente, e sempre in modo costante sono aumentati i risparmi. Insomma, per Confartigianato, le difficoltà economiche riscontrate dai consumatori hanno determinato comportamenti più “moderati e accorti”: meno acquisti e investimenti, ma più risparmi, “con evidenti ricadute negative per le attività commerciali e artigianali che, nella stragrande maggioranza dei casi, vivono dei consumi del territorio in cui operano” ha segnalato Paolo Zabeo della CGIA.


Come vanno interpretati, invece, i risultati emersi a livello territoriale? “Premesso che le aree provinciali più gravate dai debiti sono quelle che presentano i livelli di reddito più elevati – ha proseguito Zabeo – è evidente che anche in queste zone tra gli indebitati vi sono molti nuclei appartenenti alle fasce sociali più deboli. Tuttavia, le forti esposizioni bancarie di questi territori, soprattutto a fronte di significativi investimenti avvenuti negli anni scorsi nel settore immobiliare, non destano particolari problemi che, invece, si riscontrano in altre aree del Paese, in particolar modo nel Mezzogiorno” ha concluso.

Di Vittorio Di Mambro – Giornalista Professionista

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