NEWS:

Bimbo morto di cancro a 5 anni, assolti nove dirigenti dell’ex Ilva

Erano accusati di omicidio colposo per la morte del piccolo Lorenzo Zaratta. Il papà: "Sono amareggiato"

Pubblicato:12-07-2022 17:44
Ultimo aggiornamento:13-07-2022 15:47
Autore:

giustizia
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

BARI – “Sono amareggiato, non lo nego. Ringrazio però tutti coloro che sono stati vicini a me e alla mia famiglia in questi anni. Un grazie va ai magistrati che hanno fatto il possibile. Per il giudice però gli imputati non hanno commesso il fatto“. Così alla Dire Mauro Zaratta papà di Lorenzo, il bimbo di Taranto morto a cinque anni per un cancro diagnosticato quando aveva solo 3 mesi di vita, commenta la decisione del giudice per le udienze preliminari del tribunale ionico, Pompeo Carriere.

Il gup ha assolto Angelo Cavallo, dirigente dello stabilimento che aveva chiesto il rito abbreviato e per cui la procura aveva chiesto la condanna a 2 anni e 4 mesi e ha emesso una sentenza di non luogo a procedere per gli altri 8 imputati del processo per la morte del piccolo.

Si tratta di di Luigi Capogrosso, direttore dello stabilimento Ilva fino al 3 luglio 2012 e degli ex responsabili dell’area parchi minerali, Giancarlo Quaranta e Marco Adelmi, del capo dell’area cokerie, Ivan Di Maggio, del responsabile dell’area altiforni, Salvatore De Felice, dei capi delle due acciaierie, Salvatore D’Alò e Giovanni Valentino e di Giuseppe Perrelli, all’epoca dei fatti responsabile dell’area gestione rottami ferrosi. Tutti erano accusati di omicidio colposo.


“Aspettiamo la motivazione del giudice e poi capiremo cosa fare”, aggiunge alla Dire Leonardo Laporta legale della famiglia Zaratta che dopo la morte del piccolo Lorenzo ha lasciato il capoluogo ionico per trasferirsi in Toscana. “Capiremo meglio leggendo le motivazioni”, aggiunge l’avvocato. La morte di Lorenzo ha rappresentato un caso e tra i bambini deceduti per malattie presumibilmente attribuibili alle emissioni dello stabilimento siderurgico.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it