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Covid, Bartoletti (FIMMG): “Ad ottobre doppia ondata con i virus respiratori”

Il vicesegretario nazionale FIMMG: "Con gli antivirali monoclonali facciamo un passo in avanti" e sulla situazione dei medici di medicina generale afferma: "Serve standard qualitativo minimo di servizio, uguale in tutte le regioni"

Pubblicato:12-07-2022 16:15
Ultimo aggiornamento:12-07-2022 16:15

Virus respiratori
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ROMA – “Finita questa ondata di casi, ad ottobre ci aspettiamo che riprenderanno a circolare non soltanto il SARS-CoV-2 ma anche altri virus respiratori, come accade ogni anno soprattutto con la riapertura delle scuole. Bisogna essere pronti”. Così Pier Luigi Bartoletti, segretario provinciale della FIMMG Roma e vicesegretario nazionale FIMMG, nel corso di una intervista video rilasciata alla Dire. Intanto in molti, viste le continue ondate di casi, pensano che i vaccini non siano serviti a nulla… Cosa replica? “I vaccini, al contrario, hanno fatto un grande lavoro- risponde Bartoletti- sono stati un po’ come il casco per il motociclista o la cintura di sicurezza per l’automobilista, nel senso che non impediscono l”incidente’ ma proteggono dalle conseguenze più serie nella stragrande maggioranza dei casi, soprattutto i più fragili. Il vaccino, insomma, è stata la ‘pietra miliare'”. Secondo Bartoletti, ora, con gli antivirali monoclonali “facciamo un passo in avanti, perché non c’è più soltanto una protezione passiva, che è il vaccino, ma anche una attiva. Questi farmaci stanno cambiando la storia della malattia in meglio”.

BARTOLETTI: FORNIRE A MMG STRUMENTI PER ACCESSO A SISTEMA

“Bisogna trovare soluzioni alternative che riescano a sopperire alla carenza dei medici di medicina generale, considerando anche che molti colleghi, visti i carichi di lavoro mostruosi, stanno andando via prima dell’età prevista per la pensione”, ha spiegato Pier Luigi Bartoletti. “Vanno messe in atto una serie di misure, ma non c’è nulla di irrisolvibile- prosegue Bartoletti- Quello che è certo è che il sistema va ripensato non soltanto in relazione al Covid, ma anche di altre patologie che sono state trascurate”. Ma qual è la prima azione che suggerisce per rimettere il medico di medicina generale al centro? “Il medico di famiglia è una figura strategica e di riferimento per molti italiani- risponde Bartoletti- ma vanno definiti dei percorsi e, in base alle condizioni cliniche del paziente, vanno forniti al medico quegli strumenti di gestione utili per accedere al sistema. Il servizio deve essere reso dal medico nelle forme previste, ma deve essere uniforme in tutta Italia, mentre oggi spesso accade che ‘Regione che vai, medico e servizio che trovi’. Questa difformità non paga e disorienta il cittadino”. Secondo Bartoletti, in conclusione, serve uno “standard qualitativo minimo di servizio, uguale in tutte le regioni, in cui tutti i medici possano riconoscersi e avere a disposizione tutti gli strumenti di cui hanno bisogno”, ha concluso.


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