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Di Folco (Sip Polizia): “Rimodulare la legge 121: tutela legale, stipendi adeguati e assunzioni”

Il 1 aprile 1981 è stata promulgata la legge 121 che ha “smilitarizzato” il Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza, costituito la Polizia di Stato come prima forza di polizia civile a competenza generale e ridisegnato il sistema della Pubblica Sicurezza del Paese

Pubblicato:12-07-2021 19:38
Ultimo aggiornamento:12-07-2021 19:44

sergio di folco
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ROMA – “Secondo noi del Sip Polizia, i tempi sono maturi per un tavolo di trattiva con il Governo per rimodulare la legge 121 perché ci sono veramente dei diritti ancora negati ai poliziotti. Il primo, come diciamo insieme a tutta Federazione, è la tutela legale”. A dirlo è Sergio Di Folco, segretario Generale Sip Polizia, intervistato dall’Agenzia Dire sui temi legati alla legge 121 della quale quest’anno ricorrono i 40 anni. Il 1 aprile 1981 è infatti stata promulgata la legge 121 che ha “smilitarizzato” il Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza, costituito la Polizia di Stato come prima forza di polizia civile a competenza generale e ridisegnato il sistema della Pubblica Sicurezza del Paese. “Non è possibile che nel 2021, un poliziotto che interviene per difendere i colleghi e i cittadini, debba rimetterci per conto proprio. Ricordiamo l’episodio avvenuto un mese fa circa la stazione Termini di Roma dove un cittadino straniero che si aggirava con un coltello lungo trenta centimetri, minacciava di ammazzare tutti, è stato fermato da un agente che gli ha sparato alle gambe. Questo poliziotto non solo è stato indagato, ma oltre il danno la beffa perché si deve difendere con i suoi soldi”. Questo e altri temi sono stati al centro del Congresso nazionale del sindacato Fsp Polizia che si è tenuto la scorsa settimana a Pomezia.

All’evento oltre al Sip Polizia hanno partecipato tra gli altri, il capo della Polizia, Lamberto Giannini, il sottosegretario alla Presidenza del consiglio con delega alla sicurezza della Repubblica, Franco Gabrielli, il ministro per le Pari Opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, il sottosegretario dell’Interno con delega per le materie di competenza del dipartimento della Pubblica sicurezza, Nicola Molteni e il segretario generale FSP Polizia, Valter Mazzetti.

Di Folco ripercorrendo alcuni dei temi al centro della due giorni, ha sottolineato: “Il poliziotto guadagna 1500 euro al mese. Per l’impegno di lavoro che ha, ci sembrano veramente pochi. Se pensiamo ad altri Paesi come la Germania, la Francia o l’Inghilterra, qui gli stipendi sono nettamente maggiori. Non vogliamo la luna ma secondo noi dobbiamo essere prima di tutto tutelati. Perché i poliziotti il loro lavoro lo fanno bene, anzi benissimo, ma devono essere tutelati.  E quando parlo di tutela non parlo solo di tutela legale ma anche nei mezzi messi a disposizione dei poliziotti. Noi della Sip Polizia – ha sottolineato – stiamo rivendicando il doppio lavoro. Se noi guardiamo a politici, avvocati o altre categorie, ci accorgiamo che molti possono fare il doppio lavoro. Perché il poliziotto no? La risposta è sempre un conflitto, ma quale conflitto? Nella rimodulazione della legge 121 va rivisto anche il tema del doppio lavoro e deve essere previsto anche per i poliziotti”. 


La legge 121 deve essere portata a compimento o serve un’altra legge per le forze di Polizia? “Le possibilità sono entrambe valide”. ha risposto il  segretario Generale Sip Polizia. “Si dovrebbe al più presto rimodulare questa legge – ha spiegato Di Folco – oppure farne una nuova di sana pianta dove mettere dei paletti. Con la 121, per il 50% è stato fatto un bellissimo lavoro e si sono ottenute molte conquiste, non possiamo negarlo, ma occorrono dei paletti. Esistono delle zone vaghe che creano problemi interni ad esempio tra Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza, e questo porta disservizio ai cittadini. Non ce lo possiamo permettere“. 

Al di là delle proposte di riforma intanto, il tema principale, come spiega Di Folco, resta quello degli organici in campo: “Guardando i giornali, i tg o leggendo le agenzie di stampa ci accorgiamo che sono in aumento i furti in casa, nelle auto, lo spaccio, la microcriminalità. Le persone hanno paura, quindi bisogna investire sulla sicurezza e assumere personale. Siamo sotto organico di 10mila unità, se continuiamo così fra 10 anni saremmo sotto organico di 30mila unità. Bisogna assumere personale, servono agenti in strada e nelle grandi periferie. Non bisogna spostare il personale dagli uffici in strada. Ognuno fa il proprio lavoro“. 

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