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ROMA – Un monito contro la “destabilizzazione” e un appello “a tutti i rivoluzionari e ai comunisti” affinché “scendano in strada” è stato rivolto dal presidente Miguel Díaz-Canel dopo cortei e proteste ieri in diverse città di Cuba.
Secondo alcune fonti, le manifestazioni, durante le quali si sono verificati incidenti e disordini, sono state le più partecipate da 30 anni. Cortei, con fermi e scontri tra dimostranti e agenti di polizia, si sono tenuti a San Antonio de los Baños, a sud-est dell’Avana, ma anche nella capitale e in altre città. All’origine delle proteste, secondo fonti concordanti, ci sarebbero anche difficoltà economiche e restrizioni dovute al Covid-19.
All’appello di Díaz-Canel sono seguiti cortei di sostenitori del governo. Foto e video li documentano sui social network a volte con l’hashtag #LaCalleEsDeLosRevolucionarios, “la strada è dei rivoluzionari”.
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