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VIDEO | Al Romafrica Film Festival racconti di ‘normalità’

Intervista al regista Evaristus Ogbechie del Collettivo N, realtà artistica impegnata per un racconto sociale che vada al di là degli stereotipi

Pubblicato:12-07-2019 13:54
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:31

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ROMA – Una giornata dedicata ai talenti di origine straniera, fondamentali per raccontare l’Italia che cambia, segnerà domani il Romafrica Film Festival: lo sottolinea Evaristus Ogbechie, regista, attore e sceneggiatore, intervenuto alla serata inaugurale della rassegna all’Accademia d’Egitto. “In concorso porto ‘Wake up’, un inno contro la violenza domestica nei confronti delle donne” spiega l’artista, di origini nigeriane, in un’intervista con l’agenzia Dire.

“La giornata di sabato è importante perché conferma che ci sono registi afrodiscendenti come me che lavorano e che hanno molto da dire sul panorama e il mondo del cinema italiano”. Ogbechie è parte del Collettivo N, realtà artistica impegnata per un racconto sociale che vada al di là degli stereotipi. In concorso domani, per un riconoscimento messo a disposizione dalla Rai, ci saranno i loro cortometraggi: oltre a ‘Wake Up’, ‘La pace all’improvviso’ di Tezeta Abraham, ‘Indovina chi ti porto a cena’ di Amin Nour, ‘La festa più bellissima’ di Hedi Krissane, ‘Il mondiale in piazza’ di Vito Palmieri, ‘Jululu’ di Michele Cinque e ‘Yousef’ di Mohamed Hossalmedin.

A presentare il Festival, ieri sera, anche il presidente Cleophas Adrien Dioma. “Cinque anni a Roma il cinema africano mancava” il suo messaggio. “Noi, che siamo diaspore, vediamo che di Africa si parla solo di cose drammatiche e mai di normalità; il cinema africano racconta invece la normalità del continente, la vita di persone normali che si alzano la mattina con progetti e sogni e sono medici, attori, calciatori o registi”.


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