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Viceministro Giro in missione a Cuba: “Annullare il debito”

ROMA - "Annullare il debito a Cuba, pari a 460

Pubblicato:12-07-2016 17:03
Ultimo aggiornamento:12-07-2016 17:03

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coopGiro1ROMA – “Annullare il debito a Cuba, pari a 460 milioni di euro, da reimpiegare per lo sviluppo”. Da venerdi’ scorso il viceministro degli Affari esteri Mario Giro e’ in America latina per proseguire il rafforzamento dei rapporti di cooperazione con quella regione, alla luce del crescente interesse che le istituzioni e l’imprenditoria italiana stanno dimostrando. La missione di Giro ha toccato in particolare Argentina – dove il viceministro ha partecipato ai festeggiamenti di Buenos Aires per i Duecento anni dell’indipendenza – e Cuba, entrambi Paesi che giocano un ruolo importante non solo sul piano interno ma anche interregionale. Raggiunto al telefono dall’agenzia Dire, il viceministro – oggi all’Avana, dove si tratterra’ fino a domani – spiega innanzitutto l’importanza del ristabilimento delle relazioni diplomatiche tra Cuba e gli Stati Uniti: “Si e’ aperta una fase nuova tra questi due Paesi, dopo oltre cinquant’anni di tensioni e di conflitto a bassa intensita’. Una fase- osserva il vicecapo della Farnesina- che si riverberera’ positivamente sui rapporti di Washington con tutta la regione latinoamericana”. Il dossier Usa-Cuba ha in effetti irrigidito tali relazioni, e ad oggi, “nonostante i progressi finora raggiunti tra le due Parti, la strada da percorrere e’ ancora lunga”. Il rappresentante del Governo di Roma rinnova l’impegno dell’Italia “per aiutare l’Avana nella sua transizione economica. Abbiamo gia’ reso operative varie operazioni economiche. Ora stabiliremo un comitato congiunto per seguire i progetti e gli appalti. Cuba sta cambiando: lo dimostra l’aumento dei turisti che sfiora i quattro milioni all’anno”.

Il viaggio di Giro sull’isola centro-americana si inserisce nella Terza sessione di dialogo politico tra ministeri degli Esteri italiano e cubano, e nella Quinta Missione di Sistema delle aziende. Oltre agli incontri con l’imprenditoria locale, cruciale la firma di Accordo bilaterale sull’annullamento del debito, per dare ossigeno all’economia locale. Ma annullare il debito a Cuba basterà a rafforzare le relazioni con un Paese cosi’ lontano? “L’accordo e’ molto importante e permette a Cuba di rientrare a pieno titolo nella comunita’ finanziaria internazionale e liberare nuove risorse. Ma noi crediamo anche a piu’ cooperazione culturale e di formazione. Siamo soddisfatti dell’attuale livello di cooperazione tra le Universita’ dei nostri Paesi, sia per il numero di accordi tra Atenei che per il costante aumento di studenti cubani che scelgono le universita’ italiane. Tale crescente interesse- sottolinea Giro- potrebbe essere meglio soddisfatto se fosse avviato un Corso di Laurea in italiano presso la Facolta’ di lingue straniere dell’Universita’ di L’Avana”. Uno sguardo poi ai diritti umani: “l’Italia e’ fortemente impegnata nella promozione di una moratoria universale della pena di morte- che a Cuba non e’ abolita ma solo ‘sospesa’- e come noto, promuove insieme a una coalizione transregionale di Paesi una risoluzione biennale dell’Assemblea Generale dell’Onu in materia. La prossima risoluzione- dice ancora il viceministro- sara’ presentata nell’autunno del 2016 e auspichiamo che in quell’occasione Cuba possa sostenere i lavori sul testo”.

Il viceministro Giro, intervistato dalla Dire, conclude guardando a Venezuela e Colombia, in questi giorni al centro della cronache per sviluppi interni negativi per il primo, incoraggianti per la seconda. Sul Venezuela “siamo estremamente preoccupati per la gravissima crisi politica, economica, sociale, sanitaria e di sicurezza che attraversa il Venezuela, un Paese- osserva il viceministro- al quale siamo legati da forti vincoli di rispetto e dalla presenza di una vasta comunita’ italiana. Pur mantenendo un canale di dialogo aperto con Caracas non ci sembra che vi siano oggi margini per convincere il governo ad una posizione di maggiore dialogo con il Parlamento, che noi auspichiamo, ne’ per provvedere – nonostante i ripetuti tentativi – ai bisogni sanitari della comunita’ italiana”. Quanto alla Colombia, sembra aver imboccato la strada della stabilita’, dopo la firma dell’Accordo di pace tra il governo e le Forze armate rivoluzionarie colombiane (Farc), peraltro ospitata da Cuba: “l’Italia e’ vicina alla Colombia e vuole dare il suo contributo a vincere la sfida della pace per dare un ‘opportunita’ agli ex-combattenti. Per questo- conclude Mario Giro- partecipiamo al Fondo europeo per la pace in quel Paese”.


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