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Astrazeneca, D’Amato attacca: “Cts e Aifa dovevano essere molto più chiari fin dall’inizio”

L'assessore alla Sanità della Regione Lazio: "Abbiamo ancora una sofferenza di circa 100mila dosi (Pfizer, ndr) ma ci è stato assicurato che sarà risolta entro la fine del mese"

Pubblicato:12-06-2021 11:25
Ultimo aggiornamento:12-06-2021 11:25

alessio d'amato
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ROMA – “E’ un tema di incertezza che c’è stato fin dall’inizio. Cts e Aifa dovevano essere molto più chiari e molto più determinati fin dall’inizio“. Così l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, a proposito delle indicazioni fornite della autorità sanitarie sul vaccino Astrazeneca, a margine della visita all’hub vaccinale Acea a Roma in occasione dell’apertura nel Lazio degli junior open day per la vaccinazione anti-Covid della fascia d’età 12-16 anni.

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Abbiamo ancora una sofferenza di circa 100mila dosi (Pfizer, ndr) ma ci è stato assicurato che sarà risolta entro la fine del mese. Il commissario dovrebbe mandare le dosi per colmare il gap. Ovviamente c’è una richiesta di informazioni legittima dei cittadini”, aggiunge D’Amato.


“Oggi in circa novemila passeranno dalla somministrazione della seconda dose Astrazeneca alla somministrazione della dose Pfizer“, annuncia poi l’assessore alla Sanità della Regione Lazio.

L’obiettivo, ha aggiunto, “è non creare disagio all’utenza e rispettare i tempi che ci siamo dati“, il passaggio alla seconda dose da Astrazeneca a Pfizer “avverrà regolarmente, ma ci sono domande, ci sono richieste. C’è anche qualcuno che vuole fare la seconda dose con Astrazeneca, stamattina sono stato a Termini e c’erano tre persone che lo chiedevano. Come funziona? Il consenso informato e le direttive sono sul Pfizer- ha risposto- poi è chiaro: non c’è un obbligo, è sempre una adesione volontaria. Non possiamo obbligare le persone, ma la persona se ne assume la responsabilità. Sono pochi, ma ci sono ed è importante informare correttamente. L’arma più importante è la trasparenza”.

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