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Microplastiche nei 2/3 di cozze, gamberi e sale; La plastica rilascia in mare sostanze tossiche

edizione del 12 giugno 2018

Pubblicato:12-06-2018 16:03
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:15
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MICROPLASTICHE NEI 2/3 DI COZZE, GAMBERI E SALE

Oltre due terzi dei campioni di cozze, gamberi e sale risultano contaminati dalle microplastiche: lo dicono le analisi in laboratorio di Altroconsumo in collaborazione con altre quattro associazioni di consumatori di Austria, Belgio, Danimarca e Spagna. Il laboratorio coinvolto ha analizzato in tutto 102 campioni: 38 di sale marino, 35 di cozze e 29 di gamberi. Il problema delle microplastiche, che derivano dalla degradazione di oggetti più grandi o dal loro uso nella cosmetica e nell’industria, non dipende da come sono condotti gli allevamenti ne’ dalle zone di pesca. Molluschi derivanti da una stessa zona possono o non possono essere contaminati da microplastiche. Solo le analisi riescono a stabilirlo, precisa Altroconsumo.

LA PLASTICA RILASCIA IN MARE SOSTANZE TOSSICHE

Il rischio delle plastiche in mare non è legato solo alla loro presenza e agli effetti che hanno sulla fauna marina, ma anche al fatto che possono anche trasportare le sostanze tossiche che vi si accumulano sopra. Lo dice uno studio di Legambiente con l’Università di Siena. Sul banco degli imputati in particolare buste, teli e fogli di plastica, coinvolti nel rilascio di sostanze contaminanti come gli organoclorurati PCB, DDT, HCB, e il mercurio. Il dato più importante che emerge riguarda la presenza di sostanze inquinanti: su tutti i campioni analizzati sono presenti contaminanti come mercurio, policlorobifenili (PCB), DDT ed esaclorobenzene (HCB).


CNR: SITUAZIONE PLASTICA MEDITERRANEO È TERRIBILE

“La situazione del Mediterraneo è terribile, quasi peggio della media degli Oceani: è un bacino molto piccolo ma vi passano il 25% del traffico petrolifero e il 30% di quello commerciale. Sulle sue coste vivono 150 milioni di persone che diventano 300 milioni durante la stagione estiva, e così tanta finisce in spiaggia”. Lo dice Fabio Trincardi, direttore del dipartimento Terra e Ambiente del Cnr. “Il vero problema però è che la plastica viene da un’economia sbagliata, non circolare, e quindi viene essenzialmente dai fiumi”, spiega il ricercatore, “l’80% della plastica che troviamo sulle coste e negli oceani è di derivazione continentale”. Ci sono però anche le reti abbandonate che continuano a catturare, uccidendo ogni anno inutilmente circa il 10% del pesce che potremmo mangiare o vendere, senza contare i 10mila mammiferi, tra delfini, foche e così via uccisi sempre ogni anno.

500 MLD SACCHETTI PLASTICA USA E GETTA OGNI ANNO

Oltre 25 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica vengono generati ogni anno in Europa. Di questi, meno del 30% è riciclato o riutilizzato. In tutto il mondo viene acquistato un milione di bottiglie di plastica ogni minuto e vengono utilizzati 500 miliardi di sacchetti di plastica usa e getta ogni anno. Il 50% della plastica prodotta viene gettato via. I dati raccolti dal Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente sottolineano come la plastica che finisce negli oceani come rifiuto può circondare la Terra quattro volte in un solo anno, e puo’ permanere in mare fino a mille anni prima di degradarsi completamente.

COSTA: IN VACANZA RACCOGLIAMO UN PEZZO DI PLASTICA

Ognuno faccia la sua parte raccogliendo almeno un pezzo di plastica avviandolo al riciclo, facciamolo tutti. E’ l’appello che lancia Sergio Costa, il nuovo ministro dell’Ambiente. “Vi invito ora che inizia l’estate e si va in spiaggia o in montagna: ogni italiano, ogni persona che si trovi nel nostro bellissimo Paese, cortesemente raccolga un pezzo di plastica che qualche scellerato ha gettato, lo metta nella differenziata e ripuliamo il mondo assieme. Proviamoci fino in fondo perché 60 milioni di italiani sono 60 milioni di pezzi di plastica in meno”. Inoltre, aggiunge Costa, siccome si deve dare il buon esempio, “questo sara’ il primo ministero dell’Ambiente in Italia ‘plastic free'”, garantisce.

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