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Aquarius, partito di Macron attacca: “Da vomitare linea Roma”. Verdi francesi chiedono “sanzioni”

Dal portavoce del partito di governo République En Marche! arrivano critiche contro la scelta di chiudere i porti

Pubblicato:12-06-2018 12:17
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:15
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ROMA – La linea assunta dal governo italiano rispetto alla vicenda della nave Aquarius “fa vomitare. E’ inammissibile e immondo fare politica sulla vita delle persone“. Così Gabriel Attal, portavoce di La République En Marche! (Lrem), il partito del presidente Emmanuel Macron. Ai microfoni della trasmissione francese ‘Territoires d’infos’ prosegue: “Questa vicenda pone la questione della politica migratoria dell’Unione europea, e delle soluzioni da trovare a questi problemi”. Sforzi a cui secondo Attal “il presidente Macron sta lavorando da un anno”. “Non riesco a credere che la Francia non partecipi per trovare una soluzione umanitaria per questa nave” che, ha aggiunto il deputato, “auspico sia trovata al più presto”. Quindi chiarisce: “il mio partito ci sta lavorando, ma parlo a nome di République En Marche, e non del governo”.
Ieri nell’Esagono da vari esponenti della sinistra si sono sollevate critiche contro il governo di Parigi, per il “silenzio vergognoso” mantenuto dopo il rifiuto espresso dal governo italiano di accogliere nei porti dello Stivale una nave di SOS Mediterranée e Medici senza frontiere con a bordo 629 migranti, tratti in salvo nel fine settimana nel Mediterraneo centrale. A definirlo tale, il deputato Eric Coquerel di France insoumise.

di Alessandra Fabbretti

BOVE’ (VERDI FRANCESI): “SANZIONI SU ITALIA”

“Ci vogliono sanzioni contro l’Italia” per aver chiuso i porti alla nave Aquarius. Lo chiede da Strasburgo l’eurodeputato francese dei Verdi (Europe Écologie Les Verts) José Bové, intervistato dall’agenzia ‘Dire’ a margine della Plenaria di Strasburgo. Bové si dice d’accordo con il presidente Emmanuel Macron nel giudicare “inaccettabile che un Paese europeo possa comportarsi in questo modo, abbandonando in mare persone che rischiano la morte”. Bové punta il dito contro “il nuovo ministro dell’Interno italiano” Matteo Salvini, che “ha preso una decisione che va contro i diritti fondamentali dell’Unione europea”. “Va dato atto agli italiani per quanto hanno atto finora” sul fronte immigrazione, ma, conclude Bové, “quanto fatto oggi è inaccettabile e insopportabile”.


di Alessio Pisanò

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