NEWS:

Orlando ancora sindaco a Palermo. Quando disse: “Qui serve uno stronzo”

Personaggio di spessore, fumantino e dalla parola che spesso spiazza

Pubblicato:11-06-2017 22:33
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:19

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA  –  Leoluca Orlando sindaco di Palermo per la quinta volta.

Tutto passa, dopo 30 anni molti non ci sono più, ma lui, Leoluca Orlando, inventore della Rete, è sempre in prima fila. E stasera ha vinto ancora, primo cittadino di Palermo alla prima botta -stando alla prima proiezione su dati reali- senza bisogno di andare al ballottaggio. Alla faccia della rottamazione.

Personaggio di spessore, fumantino e dalla parola che spesso spiazza. Pochi giorni fa, in piena campagna elettorale, fece sobbalzare i giornalisti quando nel corso di varie interviste se ne uscì così: “… poi ho capito che Palermo ha ancora bisogno di un sindaco stronzo come me”. Prego? “Sì, ha sentito bene. Serve uno stronzo che quando annusa aria di palude reagisce”.


LEGGI ANCHE Elezioni Comunali, exit poll delle 23: M5s fuori dal ballottaggio in grandi città

ORLANDO: GUARDO A BARCELLONA, MADRID E A MACRON

“Io vecchio? No, antico”. Dice Leoluca Orlando commentando le prime proiezioni che lo danno rieletto sindaco al primo turno. “Questa citta’ aveva bisogno di una continuta’ nella lotta alla mafia. Palermo in questi anni e’ passata da citta’ in cui i giornalisti venivano a fare le inchieste sulla mafia a capitale della cultura”, dice Orlando.

A chi gli chiede se si aspettava questo risultato al primo turno, Orlando risponde: “Ho avuto paura solo di me stesso. Di non essere in grado di impedire che la citta’ finisse in mano ai velleitari o a quegli apparati di partito che ci hanno fatto vergognare di essere palermitani”.

Il sindaco spiega che “gli apparati di partito stentano e faticano a comprendere quello che sta accadendo: da Barcellona a Madrid a Macron si sta assistendo al manifestarsi del civismo politico. I partiti provino ad adeguarsi se vogliono rappresentare qualcosa e qualcuno”. In relazione alle prossime regionali, e alla possibilita’ di dar vita a un movimento politico nazionale, Orlando aggiunge: “Se e’ possibile bisogna tenere partiti e partitini fuori dalle scatole e tenere invece un campo largo aperto al civismo politico. Ma io penso a Palermo. Poi certo ho una certa esperienza, perche’ ho fatto tanti errori”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it