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Bertin (Vda): “La sessione europea dovrebbe avere più peso”

Il Consiglio della Valle d'Aosta si chiude con l'illustrazione della relazione 2021 sull'attività europea

Pubblicato:12-05-2022 18:53
Ultimo aggiornamento:12-05-2022 18:53
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European economic policy
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AOSTA – “La sessione europea dovrebbe essere un momento particolarmente significativo, che invece non è: il peso delle politiche europee è importante sull’ordinamento, sarebbe quindi importante un coinvolgimento maggiore del Consiglio durante tutto l’anno su queste tematiche“. È l’auspicio espresso dal presidente del Consiglio regionale della Valle d’Aosta Alberto Bertin, al termine della sessione europea ed internazionale dei lavori dell’assemblea valdostana.

L’assessore regionale agli Affari europei Luciano Caveri ha illustrato la relazione sulle attività di rilievo europeo ed internazionale svolte dalla Regione nel 2021. “Un anno fa la credibilità europea era bassissima – spiega Caveri – oggi la tragicità degli eventi – pandemia e guerra – ha creato una forza nella scelta europeista che erano anni che non si registrava“.

Per l’assessore, “l’attività europea e internazionale è l’occasione per fare una fotografia dei rapporti tra Valle d’Aosta e istituzioni europee: la programmazione 2014-2020 della politica di coesione e della politica agricola comune si chiude con vivo successo per la Valle, mentre si apre il nuovo periodo 2021-2027, cui si aggiungono anche le linee di intervento legate al Piano nazionale di ripresa e resilienza”.


Le maggiori sfide riguarderanno la digitalizzazione, l’efficienza della pubblica amministrazione, i cambiamenti climatici, l’energia, la formazione, l’istruzione, la cultura e i giovani: “Tutte attività – afferma Caveri – che assumono un significato ancora più forte visto che la Valle d’Aosta è leader e capofila di una politica per la montagna in Europa, sia nell’ambito di Alp-Med che di EusAlp“.

Anche la francofonia, “è un esercizio sull’identità della Valle – conclude l’assessore -, che bisogna essere in grado di spendere e continuare a coltivare con fierezza nel contesto europeo”.

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