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San Martino di Genova testa spray nasale anti-Covid su 57 pazienti con pochi sintomi

L'unità operativa di Igiene del policlinico, guidata da Giancarlo Icardi, ha messo a punto una soluzione che potrebbe ridurre la carica virale nelle alte vie respiratorie

Pubblicato:12-05-2021 17:29
Ultimo aggiornamento:12-05-2021 17:29

Icardi spray nasale covid or
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GENOVA – Primo studio clinico sull’uomo nel trattamento di pazienti positivi al Covid con pochi sintomi. A lanciare la sperimentazione, a partire da lunedì prossimo, sarà l’unità operativa di Igiene del policlinico San Martino di Genova, guidata da Giancarlo Icardi. Arruolati 57 pazienti per verificare l’efficacia di una soluzione acquosa di lavaggio che contiene acido ipocloroso, una sostanza antimicrobica prodotta anche dalle cellule del nostro sistema immunitario, nel ridurre la carica virale presente nelle alte vie respiratorie.

“Sono davvero orgoglioso del lavoro fatto dal nostro hub regionale per l’emergenza Covid- commenta il presidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità, Giovanni Toti– si conferma un’eccellenza nazionale non solo nella gestione della pandemia e nel trattamento dei pazienti, ma anche sotto il profilo della ricerca. Se gli esiti della sperimentazione saranno positivi, come tutto lascia presagire, avremo un’arma in più nella lotta al virus, straordinaria anche per semplicità di utilizzo”.

Icardi spiega che lo spray sarà utilizzato “dalle tre alle cinque volte al giorno, a intervalli regolari, in pazienti positivi al coronavirus con pochi sintomi, in aggiunta alle terapie standard. Diminuire la quantità di virus presente nel naso, sia grazie all’effetto meccanico del lavaggio sia attraverso l’efficacia antimicrobica dell’acido ipocloroso, potrebbe ridurre la contagiosità dei pazienti, prevenire l’insorgenza di sintomi più gravi e migliorare il decorso della malattia nella fase iniziale, riducendo anche la probabilità di trasmissione del virus”. Con meno virus nel naso, conclude Icardi, “si abbassa la probabilità che scenda nelle vie aeree inferiori danneggiando i polmoni, così come il rischio di lesioni locali alle vie nervose olfattive, responsabili della perdita dell’olfatto correlata al Covid”.


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