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Via D’Amelio, Martelli: “Nessuna indagine su mancata protezione a Borsellino, incuria o peggio?”

Lo ha dichiarato l'ex ministro di Grazia e Giustizia nel corso di una audizione in commissione Antimafia dell'Assemblea regionale siciliana sui depistaggi nella strage del 19 luglio 1992

Pubblicato:12-05-2021 16:40
Ultimo aggiornamento:12-05-2021 16:44

claudio martelli
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PALERMO – “Era inammissibile e inaccettabile, prova di colpevole incuria o di qualcosa di peggio, una forma di omertà o di omissione più o meno consapevole, il fatto di non avere provveduto a sorvegliare nemmeno la casa della madre di Borsellino, che dopo la morte di Falcone era il primo obiettivo della mafia”. Così l’ex ministro di Grazia e Giustizia, Claudio Martelli, nel corso di una audizione in commissione Antimafia dell’Assemblea regionale siciliana.
“Dopo l’attentato di via D’Amelio mi recai a Palermo, riunii i vertici dello Stato in prefettura e credo di avere fatto la più violenta intemerata fatta nel mio ruolo di ministro – ha ricordato Martelli -, affrontando di petto tutti i presenti: vertici di carabinieri, polizia, guardia di finanza, procuratori e uomini dei Servizi”.

La cosa più inquietante – aggiunge Martelli – è che mai nessuna indagine è stata aperta sulla mancata protezione di Paolo Borsellino. Come sorprendersi dei depistaggi se non c’è stata una indagine su questa mancata protezione?”


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