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VIDEO | Barbara Casagrande (Unadis): “Più risorse e più fiducia per i dirigenti”

DONNA AL COMANDO | Intervista a Barbara Casagrande, segretaria Nazionale di Unadis, "il sindacato dei dirigenti dei ministeri, delle agenzie fiscali, di Inps, Inail e della Presidenza del Consiglio dei ministri"

Pubblicato:12-05-2020 10:46
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:18
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ROMA – “Flessibilita’, piu’ risorse, responsabilita’” sono le tre parole di svolta che devono riscattare la dirigenza della Pubblica Amministrazione dai luoghi comuni, fino all’odiosa accusa di essere “fannulloni, che ci fa male“. A parlarne, intervistata dall’agenzia Dire, e’ Barbara Casagrande, segretaria Nazionale di Unadis, “il sindacato dei dirigenti dei ministeri, delle agenzie fiscali, di Inps, Inail e della Presidenza del Consiglio dei ministri”, che ha spiegato che proprio “questa Fase2 potrebbe essere il momento determinante per il salto di qualita’ che cerchiamo da anni”. A dimostrarlo, secondo Barbara Casagrande, direttrice Generale per l’edilizia statale e gli interventi speciali al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, e’ stato proprio “lo smart working emergenziale della Fase 1″ che ha mostrato da parte dei lavoratori della Pubblica Amministrazione “dedizione e senso dello Stato altissimo. Se si da’ piu fiducia, se i Dirigenti pubblici possono muoversi per obiettivi, le cose vanno meglio- ha detto Casagrande- dalla logica dell’adempimento e del provvedimento si passa alla misurazione degli obiettivi“.

Non sono mancate le criticita’ dovute all’emergenza, in modo particolare per le donne per le quali si e’ trattato di “hard working” ha ironizzato la segretaria generale di Unadis, ma sicuramente da questa esperienza bisogna creare “una nuova disciplina del contratto collettivo perche’ almeno il 50% deve rimanere con lavoro agile”.


CHI E’ BARBARA CASAGRANDE

Barbara Casagrande, una vita nella Pubblica Amministrazione, ha ricordato il lavoro di Unadis che condivide con una “squadra senza la quale non potrebbe fare cio’ che fa” come ha ribadito, ricordando anche Francesca Macioce, direttrice generale al Dipe e referente della Presidenza del Consiglio dei ministri, Alfredo Ferrante e Paolo Vespasiani, rispettivamente ministero del Lavoro e Corte dei Conti, che lavorano con me”.

di Unadis e’ quello in primis di ricordare il valore e le competenza della dirigenza della Pubblica Amministrazione: “Veniamo confusi- ha puntualizzato Casagrande- con i dirigenti a chiamata diretta o quelli scelti dai politici. Unadis, che conta 1.000 iscritti su 2.500 persone che lavorano nella dirigenza dello Stato- ha spiegato ancora- rappresenta i dirigenti delle funzioni principali e della Presidenza del Consiglio dei ministri. Superiamo un concorso pubblico, siamo selezionati per competenze ed e’ in questo modo che chiediamo sempre di piu’ che la Pa sia guidata dai migliori anche a garanzia dell’imparzialita’ della funzione. Siamo un po’ come ‘Giano Bifronte’- ha ironizzato- perche’ siamo lavoratori dipendenti, ma siamo dirigenti e chiediamo di avere piu’ risorse, di dare fiducia a chi lavora”.

LA PRODUTTIVITA’ DEI DIRIGENTI PUBBLICI

Ma come si misura la produttivita’ di un bravo dirigente pubblico? “Con tantissime norme- ha risposto Casagrande- e tantissimi livelli di misurazione e di controllo. Unadis si e’ battuta per la misurazione della performance per la retribuzione dei risultati. Ci sono sistemi interni di valutazione che servono ai capi Dipartimento e ai ministri e vanno sicuramente potenziati”. La Segretaria nazionale Unadis non fa sconti sulle criticita’ evidenti e per questo mette in fila i nodi irrisolti: “L’enormita’ di norme, o modalita’ di controllo quando rallentano l’azione amministrativa; l’autonomia del dirigente che deve essere quella di un manager pubblico. Ci blocca che non ci sia data fiducia e bisogna tornare a investire. La Pa- ha concluso- e’ una comunita’ di destino e senza lo Stato non funziona nemmeno il privato”.

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