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Da omicida a conduttore tv, i parenti delle vittime contro Carlotto

Lo scrittore, condannato per l'omicidio di Margherita Magello, voluto dalla Rai per condurre la nuova serie sui serial killer ‘Real Criminal Minds’.

Pubblicato:12-05-2018 14:46
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:53

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ROMA – “Riteniamo che la scelta della Rai sia irrispettosa e grottesca, perché per la conduzione di un programma sui serial killer ha deciso di arruolare Massimo Carlotto, un ex omicida. La scelta, secondo noi, non è stata casuale ma voluta ed è assolutamente offensiva verso la vittima e ciò che le è stato fatto”. A parlare con l’agenzia Dire è Matteo Oriani, parente di Margherita Magello, la ragazza di 24 anni ritrovata morta il 20 gennaio 1976 nella sua casa di Padova, uccisa da 59 coltellate.

All’epoca dei fatti venne accusato dell’omicidio Massimo Carlotto, oggi scrittore di fama internazionale. Carlotto durante il processo scappò dall’Italia, per essere infine estradato dal Messico. Al termine di un lungo iter processuale l’uomo venne ritenuto colpevole e condannato a 18 anni di carcere. Nel 1993 l’allora presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro gli concesse la grazia su istanza presentata dai genitori. Carlotto, che si è sempre dichiarato innocente, un anno dopo pubblicò ‘Il Fuggiasco’, l’autobiografia dei suoi anni da latitante. Il libro fu un successo e sarà il primo di una lunga serie che faranno di Massimo Carlotto un apprezzato scrittore di noir.

Dal prossimo 18 maggio, quindi, Carlotto condurrà ‘Real Criminal Minds’, un programma dedicato alle storie dei serial killer, che sarà trasmesso ogni venerdì alle 21 su Rai4.


“Siamo contrari alla messa in onda della serie- prosegue Matteo Oriani- oppure, se non dovesse essere sospesa, l’unica condizione (minima) per accettare che una tv di Stato la trasmetta per noi è quella di aggiungere, mentre Carlotto parla, la didascalia ‘Massimo Carlotto è stato condannato dallo Stato italiano per l’omicidio di Margherita Magello, avvenuto il 20 gennaio 1976’. Non vogliamo che Carlotto sia definito semplicemente uno scrittore noir, ma ritenuto uno scrittore noir che ha avuto successo perché è stato l’assassino di Margherita Magello”.

Oriani ricorda poi ‘Il fuggiasco’, l’opera prima che segna l’avvio della carriera di Carlotto, da cui nel 2003 è stato tratto anche un film diretto dal regista Andrea Manni, di cui lo stesso Carlotto curò la sceneggiatura. “Sulla vicenda di Margherita lui ebbe da subito un ritorno economico e ci ha costruito la sua carriera- sottolinea- Ora, questa è una scelta di etica morale che attiene a lui e a lui soltanto. Quella ritratta nel libro e nel film è sempre stata la sua versione e i media l’hanno sempre accettata, senza ricordare che lo Stato italiano lo ha condannato in ogni grado di giudizio per l’omicidio di Margherita. E adesso Carlotto, grazie a questa nuova trasmissione televisiva, sarà retribuito persino con i soldi dello Stato”.

Eppure le istituzioni, soprattutto negli ultimi anni, sono state sensibili al tema del femminicidio… “Se Margherita fosse stata uccisa lo scorso anno, e non 42 anni fa- commenta ancora all’agenzia Dire Oriani- sarebbe diventato un caso nazionale, di cui tutte le cronache avrebbero parlato”.

E nonostante le istituzioni siano oggi “giustamente” impegnate sul fronte del femminicidio, anche “con campagne ad hoc”, il 18 maggio la Rai “infliggerà a Margherita la 60esima coltellata– dice Matteo- affidando al suo assassino, Massimo Carlotto, una trasmissione sui serial killer. Si tratta di un’assoluta mancanza di coerenza, per questo speriamo che la Rai faccia una riflessione… Non ci aspettiamo nulla, ma non potevamo rimanere in silenzio e per noi era quantomeno doveroso ricordare Margherita, anche per un rispetto più ampio nei confronti di tutte quelle donne vittime di omicidio”.

Carlotto ricevette però la grazia dal presidente della Repubblica. “La grazia fu richiesta dai suoi genitori per motivi di salute– racconta Oriani- perché sembrava che Carlotto fosse morente e il suo stato di salute era stato definito incompatibile con il regime carcerario. Per sua fortuna, probabilmente uscendo dal carcere, è improvvisamente guarito da ogni malattia e patologia che gli era stata riscontrata. Scalfaro diede la grazia naturalmente contro il parere della famiglia Magello, senza nemmeno sentire il suo parere. È vero che non era tenuto a farlo, ma ha fatto una scelta a cui la famiglia si è sempre opposta”.

Avete mai avuto un confronto con Massimo Carlotto? “Assolutamente no, Carlotto non ha mai cercato la famiglia di Margherita e ha sempre sostenuto la sua totale innocenza ed estraneità ai fatti- risponde ancora Matteo Oriani all’agenzia Dire- mentre noi abbiamo invece sempre sostenuto la sua piena colpevolezza, così come è stato dimostrato durante il processo. Insomma, né da parte sua né da parte nostra c’è stata la volontà di ricercare un confronto”.

Attualmente tra i parenti diretti e in vita di Margherita Magello c’è solo un fratello “che però vive all’estero”, fa sapere infine Oriani, ed è voluto andare via dall’Italia “per prendere le distanze dallo Stato italiano, soprattutto dopo la grazia a Carlotto”.

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