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Rifiuti, a Bologna scattano prime multe con le telecamere: 12 in due settimane/FOTO

Le aree già sottoposte alla videosorveglianza sono via del Tuscolano, via Sanzio, via Di Vittorio, via Due Madonne e via Zago

Pubblicato:12-05-2017 16:11
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:13

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BOLOGNA – Arrivano le prime multe elevate grazie al sistema di videosorveglianza che da due settimane vigila su alcune aree di Bologna per combattere l’abbandono di rifiuti: ad oggi la Polizia municipale ha avviato 20 procedimenti esaminando i quali sono stati emessi 12 verbali. Di questi, quattro riguardano l’abbandono di rifiuti all’esterno dei cassonetti (la sanzione è di 50 euro) e otto l’abbandono di ingombranti (100 euro). E’ il report fornito dall’amministrazione, che ricorda come le aree già sottoposte alla videosorveglianza sono via del Tuscolano, via Sanzio, via Di Vittorio, via Due Madonne e via Zago. Oltre ai 12 verbali, sono ancora in corso gli accertamenti su una pratica che “con molta probabilità porterà alla denuncia penale del responsabile- scrive il Comune- poiché si tratta di un titolare di impresa: il Codice dell’ambiente prevede infatti che nel caso in cui lo smaltimento abusivo dei rifiuti sia effettuato non da un privato cittadino ma da un titolare di impresa, cioè un soggetto che nell’esercizio di un’attività economica abbandona i rifiuti prodotti dall’attività stessa, la sanzione non è più amministrativa ma penale“. Il caso specifico riguarda un abbandono notturno di una decina di grandi sacchi contenenti grucce, buste di nylon e qualche porzione di mobilio. Il sistema di videosorveglianza è composto da cinque telecamere collegate ad una centrale di controllo della Polizia municipale. Le telecamere sono mobili e l’amministrazione intende spostarle a seconda delle segnalazioni dei cittadini e dei risultati dei sopralluoghi. “Le immagini che ho visionato confermano il nostro pensiero”, commenta in aula l’assessore per la Lotta al degrado, Riccardo Malagoli, rispondendo ad una domanda di Massimo Bugani (M5s): “Ci sono camion e camioncini che scaricano di tutto”.

Gli escamotage dei furbetti della spazzatura sono “uno dei motivi per cui ci troviamo con una produzione di rifiuti fuori dai cassonetti così importante- continua l’assessore- perché i cassonetti se non succede qualcosa di particolare, si rompe un camion della raccolta per esempio, non sono mai pieni. Succede solo se uno ci conferisce dentro di tutto, o se uno ci scarica quello che dovrebbe portare per legge in discarica. Come ho già detto è un comportamento che costa due milioni di euro l’anno“. Per quanto riguarda la tariffa puntuale, “sarà necessario ragionare molto bene, perché è impossibile che ci siano produzioni zero di rifiuti e se non ragioniamo bene su come applicarla- afferma Malagoli- rischiamo di trovarci i rifiuti indifferenziati abbandonati, perché se uno risparmia e non produce rifiuti deve poi certificarlo”. L’assessore torna poi sulle calotte introdotte al Savena: ogni cambiamento “crea sempre delle rigidità nelle persone, però noi abbiamo ascoltato” i cittadini ed entro maggio verrà presentato “un cassonetto studiato sulla base delle loro critiche”, anche se molte arrivavano “da chi non voleva fare la differenziata”. Se il test sarà positivo “la allargheremo in tutta la città, perché i costi del ritiro del porta a porta per una città come Bologna sono impressionanti“. Infine, rispondendo a Mirka Cocconcelli sui dubbi dei residenti del Porto-Saragozza, dove stanno entrando in funzione le mini isole, Malagoli ricorda che il sistema di raccolta differenziata ideato per il centro “ha l’obiettivo di riqualificare e valorizzare questa delicata area”. Il centro fino al 2012 era l’unica zona “non servita dall’ormai irrinunciabile servizio di raccolta differenziata”, ora al San Vitale e al Porto la differenziata “è passata dal 20% al 60%” ed è un risultato “atteso anche nella zona Saragozza”.

di Maurizio Papa, giornalista professionista


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