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Calenda snobba Renzi e va da solo: il Terzo Polo sono io

Il quadro politico si andrà sempre più polarizzando: da una parte il Centrodestra a guida Meloni, dall'altra un Centrosinistra allargato a guida Elly Schlein

Pubblicato:12-04-2023 18:24
Ultimo aggiornamento:12-04-2023 18:48

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ROMA – Calenda e Renzi hanno rotto e il vero problema adesso, come dice qualche politico esperto a Montecitorio “è che se pure rifaranno pace nessuno crede più a questi due; ormai è evidente che sono incompatibili, che Renzi ha deciso che è meglio tenersi Italia Viva e i suoi contributi che puntare sull’Azione di Calenda destinata a girare a vuoto“.

Fatto è che la nuova puntata di oggi vede un Calenda che se ne frega e rilancia: “Alle 18.30 di oggi è convocato il Comitato Politico del Terzo Polo per discussione e votazione della proposta di costituzione del partito unico. Altro tempo da perdere non ne abbiamo” scrive il leader del Terzo Polo. Si firma così, leader, sulla carta Calenda lo è, e questo ora sembra lo scalpo che vuole portare assolutamente a casa: il Terzo Polo sono io. Ci riuscirà? Sfida difficile, difficilissima. Perché ai più che frequentano e respirano politica da sempre, appare chiaro che il quadro politico si andrà sempre più polarizzando: da una parte il Centrodestra a guida Meloni, dall’altra un Centrosinistra allargato a guida Elly Schlein. Chi sta in mezzo, chi dice né né, rischia di restare stritolato, soprattutto in vista delle prossime europee quando il voto col proporzionale verrà giocato soltanto sulle grandi contrapposizioni e quale meglio di quella che giocheranno Meloni-Schlein, due donne sole al comando? Per il momento Matteo Renzi, che coi suoi, si mormora, urla e inveisce contro l’alleato di ieri, fa finta di niente: “Sono nella fase zen… il progetto del Terzo Polo è talmente importante che non vale la pena di litigare. Spero vada così. È tutto già deciso, le tempistiche sono già decise”, ha detto Renzi ai microfoni di Fanpage.it. “Se si scioglie Italia viva? Quando si fa il partito unico si scioglie quello vecchio”, ha precisato l’ex premier.

A proposito dei timori di Calenda su un eventuale contendente al congresso, Renzi ha risposto così: “Io non lo sono. Ho preso un impegno, che era quello di fare un passo di lato. Come vedete l’ho fatto e adesso do una mano dall’esterno. Sinceramente la mia fase zen è la fase di uno che dà una mano, fa un passo indietro, affinché il progetto parta”. Quindi il progetto del partito unico è ancora in campo? Matteo Renzi ha risposto con una battuta: “Il progetto è vivo, vivissimo e lotta insieme a noi”. Si vedrà. Intanto l’ex ministra Elena Bonetti la butta sul rapporto amoroso: “L’amore non è bello se non è litigarello. Così almeno si da’ un po’ di dibattito, magari siamo arrivati alla crisi del settimo mese” dice a un Giorno da Pecora, e aggiunge: “I due hanno litigato? No, e i due non hanno detto niente uno nei confronti dell’altro”. Renzi e Calenda sono amici a suo avviso? “Sono due persone che si sono scelte per un progetto politico ma le divergenze raccontate sono esagerate rispetto alla realtà”.


Si preoccupano pure Mara Carfagna e Mariastella Gelmini, che per il Terzo Polo hanno mollato Silvio Berlusconi: “Leggiamo in alcuni retroscena giornalistici l’ipotesi di un nostro ritorno in Forza Italia. La notizia è priva di fondamento: siamo e restiamo in Azione, cui abbiamo aderito nove mesi fa con l’obiettivo di costruire un polo moderato, riformista, liberale e popolare alternativo alle distorsioni del bipolarismo italiano. Un progetto in cui crediamo fermamente e che intendiamo portare avanti insieme a Carlo Calenda” sottolineano in una nota congiunta. Mara Carfagna e Mariastella Gelmini, rispettivamente presidente e portavoce di Azione. Ma è un vecchio volpone della politica, l’ultrà renziano Davide Faraone, che mette in chiaro qual è l’oggetto vero dello scontro: “Sentire Calenda che continuamente accusa Renzi di passi indietro o Richetti che parla di conflitti di interesse, per me resta un modo di procedere incomprensibile. Uno si aspetterebbe dal leader che mettesse ordine, desse tranquillità, sedasse le polemiche e non che le creasse. Ci sarà un congresso e ci sarà la possibilità per chiunque di candidarsi. Serve un processo che parta dal basso con la decisione dei territori e poi si elegge il leader. Se sarà Calenda saremo tutti contenti. Ma non si può partire da Calenda leader e poi vediamo il resto…”. Domani la terza puntata della nuova serie serie Friends de noantri.

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