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Orsi, Coldiretti: “Non solo Jj4, in Trentino gli esemplari sono raddoppiati in 10 anni”

La Coldiretti torna sul caso dell'orso e denuncia una "situazione fuori controllo": l'aggressione in cui il runner è morto, dice, è stata "solo la punta dell'iceberg"

Pubblicato:12-04-2023 11:46
Ultimo aggiornamento:12-04-2023 19:29
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legge ammazza orsi
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ROMA – “La popolazione di orsi in Trentino è raddoppiata negli ultimi dieci anni (+100%) con una presenza stimata ora di oltre un centinaio di esemplari che mettono a rischio la sicurezza dei cittadini, dei turisti e degli allevamenti”. È quanto afferma la Coldiretti sulla base dei rapporti annuali elaborati dal settore grandi carnivori del Servizio faunistico della Provincia autonoma di Trento in occasione della conferma della Procura della Repubblica di Trento sulle responsabilità dell’orso Jj4 dell’uccisione del runner trentino Andrea Papi, di 26 anni.

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NON SOLO ORSI MA ANCHE BRANCHI DI LUPI

“Negli ultimi anni- sottolinea la Coldiretti- si è registrato un incremento della presenza dell’orso in Trentino con un aumento anche dell’areale occupato con singoli giovani maschi che sono stati segnalati fino in Piemonte, nelle zone di confine tra Tirolo e Baviera e in Friuli Venezia Giulia”.
Il caso del runner “rappresenta la punta dell’iceberg di una situazione fuori controllo dove la resistenza di chi lavora e vive sul territorio è ormai al limite considerato che in Trentino in circolazione ci sono anche 26 branchi di lupi o ibridi (erano 17 nel 2020) con intrusioni nelle aziende e allevamenti”, prosegue l’associazione agricola, per la quale “sul territorio trentino il proliferare dei grandi predatori rappresenta un grave rischio per l’incolumità delle persone ma anche per le attività economiche, dall’agricoltura al turismo”.


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“SERVE UN PIANO DI CONTROLLO”

“Chi vive nelle montagne le cura e le mantiene ha sempre più paura e serve subito un piano di controllo affinché fatti gravi come questo non capitino mai più”, afferma Gianluca Barbacovi presidente della Coldiretti Trentino Alto Adige, “serve dunque responsabilità nella difesa della popolazione che- conclude Coldiretti- con coraggio continua a presidiare il territorio e a garantire la bellezza del paesaggio, contro degrado e l’abbandono”.

LA COLDIRETTI VALLE D’AOSTA CHIEDE “PIÙ TUTELA DA GRANDI PREDATORI”

“L’incremento sul territorio valdostano della presenza dei grandi predatori, che si avvicinano sempre di più alle zone antropizzate, ai villaggi, a strade e sentieri anche molto frequentati, rappresenta un grave rischio non solo per l’incolumità delle persone, ma anche per le attività economiche, dall’agricoltura al turismo“. Lo sostiene la Coldiretti della Valle d’Aosta, dopo la conferma dell’uccisione da parte di un orso di un runner in un bosco della val di Sole, in Trentino. “Esprimendo il cordoglio e stringendosi alla famiglia e alla comunità della vittima”, l’associazione richiama “alla necessità di garantire la sicurezza, anche in Valle d’Aosta, dei cittadini, dei tanti turisti che frequentano la Regione e non in ultimo dei tanti allevamenti presenti in montagna”.

Per Alessio Nicoletta e Elio Gasco, presidente e direttore della Coldiretti della Valle d’Aosta, “incidenti come questo non devono accedere, in primis per la tutela delle persone, ma anche per difendere l’immagine turistica di una regione che ha da sempre puntato sulla bellezza e sulla fruibilità in sicurezza del proprio paesaggio e patrimonio naturalistico”. E aggiungono: “Pensiamo siano necessario un serio monitoraggio e una forte responsabilità nella difesa dei pastori e degli allevamenti per non lasciar morire i pascoli e costringere alla fuga le tante famiglie che da generazioni popolano le montagne, presidiano i territori e contribuiscono in modo determinante al mantenimento del paesaggio e a ridurre, con la loro opera, i fenomeni di instabilità idrogeologica che minacciano anche le città”.

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