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Esame all’Università su testo “Lega di destra”, gli autori: “È un libro veritiero”

Nei giorni scorsi ha fatto polemica la notizia che il volume "La Lega di Salvini. Estrema destra di governo" fosse stato consigliato tra i volumi per preparare un esame di Scienze politiche. Gli autori respingono le accuse

Pubblicato:12-04-2019 14:23
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:21

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BOLOGNA – “Ben vengano le critiche nel merito, ma non intendiamo piegarci a velate minacce, a intimidazione di colleghi e alla loro libertà di insegnamento. Se lo facessimo metteremmo in discussione non la nostra libertà, ma quella della ricerca e delle scienze, tutelate dalla Carta”. Gianluca Passarelli e Dario Tuorto, gli autori del libro preso di mira dalla Lega, reagiscono così agli attacchi arrivati tra ieri e oggi da consiglieri regionali e parlamentari del Carroccio. Il volume “La Lega di Salvini. Estrema destra di governo” compare nell’elenco dei testi consigliati per un esame di Scienze politiche a Bologna.

Circostanza che ha fatto infuriare gli esponenti della Lega. E dall’edizione online della rivista de Il Mulino, arriva ora la risposta dei due autori. “Qualcuno ci ha ricordato che, in quanto docenti universitari e dipendenti pubblici, dovremmo essere leali allo Stato- affermano Passarelli e Tuorto- confondendolo mestamente con il Governo. Noi siamo non leali, ma fedeli alla Costituzione, ai suoi primi 13 articoli cui siamo legati, e all’articolo 54”.  Quindi, affermano i due studiosi, “ben vengano le critiche nel merito, ma non intendiamo piegarci a velate minacce, a intimidazione di colleghi e alla loro libertà di insegnamento. Se lo facessimo metteremmo in discussione non la nostra libertà, ma quella della ricerca e delle scienze, tutelate dalla Carta”.

Secondo Passarelli e Tuorto, del resto, “già troppi giornalisti sono minacciati per le loro idee politiche, le loro opinioni. Già troppi studi scientifici, spiace ricordarlo soprattutto negli ultimi mesi, vengono sottoposti al vaglio della politica, tacciati di parzialità, ostracizzati in nome del ‘buon senso’ di alcuni imposto a tutti gli altri”.


Il libro sulla Lega, oltretutto, “in questi mesi è stato presentato in oltre 60 incontri, dentro le Università e nelle librerie di mezza Italia, a Bruxelles, in Finlandia e prossimamente a Parigi. Se ne è parlato in tv e sui quotidiani”. Ma, sottolineano Passarelli e Tuorto, “curiosamente proprio poco prima dell’anniversario della Liberazione dal nazifascismo qualcuno prova a rimestare nel torbido. Non intendiamo prestarci a queste polemiche, rimanendo fedeli ai principi costituzionali e al metodo democratico che deve far prevalere sempre il confronto”.

Passarelli e Tuorto non mancano di sottolineare che “proprio colui che oggi ci fa additare come nemici del popolo, e quindi dello Stato, alcuni anni addietro in un’affollatissima libreria di Milano, si sperticava in complimenti per il nostro precedente libro sull’argomento (‘Lega e Padania. Storie e luoghi delle Camicie verdi‘) e cercava anche la foto opportunity”.

Detto questo, ricordano Passarelli e Tuorto, il libro “è stato pubblicato nel settembre del 2018. Non si tratta di un instant book, ossia di un volume che abbiamo scritto in occasione delle elezioni politiche del 2018, né di un saggio scritto seguendo l’onda del voto leghista”. Il volume è invece “frutto di una ricerca pluriennale” e sostiene la tesi che la Lega sia “un partito nazionalista, ma non nazionale, che difende gli interessi principalmente del Nord”.

Secondo i due politologi, “il maquillage comunicativo non cela la sostanza di una forza che mantiene salde le radici culturali, economiche e politiche nel lombardo-veneto. La virata elettoralistica è servita a far dimenticare decenni di regionalismo, di tentata secessione, di violenza verbale verso i meridionali, di politiche scellerate miranti allo smembramento del Paese”.

Il libro tra l’altro “osserva come la Lega non sia il partito dei derelitti, come molta propaganda e poca attenzione mediatica ripetono. Viceversa rappresenta gli interessi, legittimi ma parziali, della parte di popolazione meglio tutelata”. Infine, la ricerca dei due politologi “mostra come la Lega sia un partito di estrema destra. Non è una opinione, ma un dato di fatto rilevato da anni di ricerca- insistono Passarelli e Tuorto- lo sostengono i sondaggi, le analisi statistiche, le indagini qualitative. Si tratta di una tesi finanche banale, ovvia. Ma in un Paese smemorato desta clamore“. I due autori rivendicano dunque di aver “seguito le uniche regole che conosciamo, ossia quelle deontologiche della avalutatività weberiana, che non significa neutralità. Ci mancherebbe, questo ultimo è un concetto dei grami tempi populisti. La Lega era, lo scrivemmo già quasi un decennio fa su una rivista internazionale, e rimane un partito di estrema destra”.

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