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Più spendi meno inquini, ecco il festival della moda equa

Nel weekend a Bologna torna Terra Equa, il festival del commercio equo e dell'economia solidale dedicato al tema del tessile e dell'abbigliamento

Pubblicato:12-04-2019 13:20
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:21
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BOLOGNA – Spendere un po’ di più per comprare i vestiti può significare contribuire a salvaguardare l’ambiente e limitare lo sfruttamento lavorativo in paesi come il Bangladesh. Con questa filosofia, domani e domenica a Bologna, torna Terra Equa, il festival del commercio equo e dell’economia solidale dedicato al tema del tessile e dell’abbigliamento.

Con 50 espositori provenienti da tutta Italia, 19 laboratori, sette sfilate, convegni, degustazioni e mostre, “Rivestiti” (il nome scelto per l’ottava edizione) è “l’evento più grande e più bello d’Italia dedicato alla moda, equa e solidale”, dice Giorgio Dal Fiume, coordinatore di Terra equa.

L’obiettivo degli organizzatori è “dimostrare che dai cappelli alle scarpe è possibile fare delle scelte e che se si spende un po’ di più poi è l’ambiente che ci guadagna”, continua Dal Fiume, ricordando il convegno di domani alle 10 “Consumatori di tutto il mondo, unitevi!”. In sala Re Enzo sarà presentato il Rapporto 2018 sul consumo responsabile in Italia, e rappresentanti dell’amministrazione, sia comunale che regionale, e professori universitari ne discuteranno insieme a Kalpona Akter, direttrice del Bangladesh Centre for worker solidarity.



Il Bangladesh è il secondo esportatore di abbigliamento nel mondo, sono coinvolti quattro milioni di lavoratori e l’80% sono donne- spiega Akter- ma molti di loro non sono trattati bene. E’ importante che il loro lavoro venga riconosciuto così che quando si acquistano degli abiti le persone sappiano come e cosa scegliere”.

Workshop di sartoria, pannolini lavabili, borse, sporte e cappelli creati con erbe di palude e degustazioni di birre artigianali. Sono tante le attività che si potranno fare nella due giorni di “Rivestiti”, e il “pregio di iniziative come questa è quello di portare il tema della sostenibilità in una dimensione complessiva che riguarda non solo la tutela dell’ambiente ma anche quella sociale, i diritti dei lavori ma anche l’inquinamento”, dice l’assessore alla Cooperazione internazionale, Marco Lombardo, invitando a pensare a quanto sia “insostenibile l’industria tessile”.

Tra gli appuntamenti, domani sera alle 18.45 ci sarà Narra-sfilata Yadu, una performance artistica in cui mentre sulla passerella sfileranno capi realizzati dai sarti richiedenti asili della sartoria Vicini d’istanti, ci sarà il racconto di un giovane guineiano che evocherà le tappe del suo viaggio per arrivare in Italia.

Modelle per una sera anche le consigliere comunali Maria Raffaella Ferri (Pd), Emily Clancy (Coalizione Civica), Federica Mazzoni (Pd), Elena Foresti (M5s) e Isabella Angiuli (Pd), che parteciperanno ad una delle sette sfilate in programma. Sia sabato che domenica si potranno portare i propri vestiti usati lasciandoli nei cassonetti di Recooper, progetto del Consorzio Ecobi, già attivo a Bologna in collaborazione con Hera.


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