
ROMA – A pochi giorni dall’incarcerazione dell’ex presidente del Brasile, il Congresso nazionale potrebbe ospitare oltre 60 “Lula”. Tanti, infatti, sono i parlamentari del Pt, il Partito dei lavoratori, che hanno chiesto formalmente di cambiare nome, aggiungendo “Lula” tra i loro cognomi in segno di solidarieta’ verso Luiz Inacio Lula da Silva.
Il nuovo nome sara’ usato negli atti congressuali e sulle lavagne per il voto elettronico. Lula, primo presidente di sinistra del Brasile, in carica dal 2003 al 2011, sconta da sabato una pena di 12 anni perche’ dichiarato colpevole di corruzione e riciclaggio dal giudice Se’rgio Moro. I sostenitori del “presidente operaio” associano pero’ la condanna a motivi politici. La protesta e’ stata iniziata dalla presidente del Pt, Gleisi Hoffman: “Siamo tutti Lula, io sono Lula!” ha scritto su Twitter, pubblicando una copia della lettera in cui chiede alla presidenza del Senato federale la modifica del nome da parlamentare in “Gleisi Lula Hoffman”.
Diversi parlamentari hanno reagito chiedendo di includere nel loro nome quello di Moro: e’ il caso, ad esempio, del deputato di centro-destra Sostenes Cavalcante, che sostiene di volersi fare chiamare Sostenes Moro Cavalcante.

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