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Consip, Renzi: “M5S squallidi, a Travaglio mio padre chiede 300mila euro di danni”

ROMA - "È  finito il tempo in cui me ne

Pubblicato:12-04-2017 17:48
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:06

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renzi


ROMA – “È  finito il tempo in cui me ne stavo buono e zitto“. All’indomani della notizia dell’indagine della procura di Roma sul capitano del Noe Giampaolo Scafarto, che avrebbe manipolato le intercettazioni per far risultare un coinvolgimento di Tiziano Renzi all’interno dell’inchiesta Consip, Matteo Renzi passa all’attacco. Durante la registrazione del programma di Lilli Gruber, Otto e mezzo, l’ex premier si sfoga: “Il tempo del buonismo è  finito. Io sono parte lesa. E chiederemo i danni a tutti quelli che hanno combinato il danno”.

“La vicenda giudiziaria su Consip avrà la sua sentenza e io chiedo che si vada a sentenza, ma non sono per niente contento”, aggiunge Renzi che attacca chi, da subito, ha cavalcato la notizia del coinvolgimento del padre Tiziano nell’indagine. “A me possono dirmi di tutto. Mi combattano con le armi pulite. Non vengano i Cinque stelle a dire cose false, quello che hanno scritto sulla rete è semplicemente squallido“.


Travaglio è scappato dal tribunale di Firenze dove in sede di conciliazione mio padre gli chiedeva 300mila euro“, prosegue l’ex premier. “Più che il Fatto quotidiano, certe volte fa il falso quotidiano”.

“Io non do giudizi su quello che è accaduto, mi limito a riportare i fatti”, prosegue Renzi. “Io non ho mai pensato di mettere in discussione  i corpi dello Stato e riterrei infamante attaccare la magistratura. Se c’è stata una falsificazione di prove evidentemente è una cosa grave. Ma io non sarò mai uno di quelli che vive di complotti e mi  riterrei un omuncolo a dire ‘avete visto, avevo ragione’. Io penso- conclude- che se un brillante carabiniere di 44 anni compie un atto falso, compie un atto davvero sorprendente. Se qualcuno ha fatto dei falsi paghera’. Ma io sto coi magistrati, con le istituzioni e coi carabinieri”.

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