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Ogni anno guadagniamo sei ore di vita, ma aumentano le malattie croniche

Si registreranno più casi di diabete, ipertensione, disturbi cognitivi e artrosi. Nei giorni scorsi a Firenze il Congresso internazionale di Anestesiologia Simpar-Isura a Firenze

Pubblicato:12-04-2017 04:43
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:06

mano_anziani
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ROMA  – L’Italia ha un’aspettativa media di vita intorno agli 84-85 anni, aumentata negli ultimi anni più di quanto lo abbia fatto negli ultimi 100. Ogni anno guadagniamo 6 ore di vita: oggi l’italiano medio è donna e ha 44 anni, mentre nel 2050 sarà sempre donna ma avrà 72 anni.

LE CONSEGUENZE

Ma quali effetti avrà questa tendenza sulla terapia del dolore? “La conseguenza principale è che queste patologie croniche aumenteranno– spiega il professor Guido Fanelli, ordinario di Anestesia e Rianimazione dell’Università di Parma, in occasione del Congresso internazionale di Anestesiologia Simpar-Isura a Firenze-. Aumenteranno quindi i casi di diabete, ipertensione, disturbi cognitivi e artrosi. Basti pensare che l’artrosi ha un’incidenza del 40% oltre i 64 anni: il 30% di questa percentuale ha come sintomo il dolore. Aumentando l’età, aumenterà quindi anche la relativa cronicizzazione”.

Con l’aumentare dell’età il rischio di riportare un caso di dolore cronico cresce dunque esponenzialmente, soprattutto quello osteoarticolare.


“Ma i casi di mal di schiena- è emerso ancora dal congresso- in generale la lombalgia, coinvolgono anche tante fasce di giovani adulti in stato attivo. L’osteoartrosi riguarda anche fasce più adulte. Il dolore nei bambini, invece, ha soprattutto una natura procedurale: quelli che manifestano cronicità sono quelli che entrano nel circuito delle cure palliative, causa tumore, ossia 14mila bambini italiani all’anno”. Se c’è una patologia che si può risolvere, intanto, occorre rivolgersi allo specialista di riferimento. Se invece si tratta di un dolore cronico, e quindi non più risolvibile, ci si rivolge al terapista del dolore.

“Si trovano in tutta Italia- conclude il professor Massimo Allegri, presidente del congresso, ricercatore presso l’Università di Parma e specialista in anestesia rianimazione e terapia del dolore- e possono migliorare la vita anche dei più sofferenti“.

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