NEWS:

Sciopero metalmeccanici, il 20 a Genova corteo e presidio

[caption id="attachment_44226" align="alignleft" width="256"] Bruno Manganaro[/caption] GENOVA - "Svuotiamo le fabbriche, riempiamo

Pubblicato:12-04-2016 10:35
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:33

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp
bruno manganaro_cgil_ilva

Bruno Manganaro

GENOVA – “Svuotiamo le fabbriche, riempiamo la piazza“. E’ l’evocativo slogan dello sciopero unitario e nazionale dei metalmeccanici che si asterranno dal lavoro mercoledì 20 aprile per 4 ore contro il mancato rinnovo del contratto nazionale. A Genova, con un potenziale bacino di utenza di 60 mila metalmeccanici, è previsto un breve corteo attorno alla stazione di Brignole, con concentramento in piazza Verdi alle ore 9, e successivo presidio davanti alla sede di Confindustria. “Scioperiamo perché Federmeccanica non vuole il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici- spiega Bruno Manganaro, segretario generale Fiom Cgil Genova– e pensa che il contratto nazionale non sia più lo strumento di difesa dei lavoratori, proponendo di fatto un aumento salariale che riguarderebbe solo il 5% del milione e mezzo di metalmeccanici in tutta Italia. Secondo la loro logica, il salario dovrebbe essere discusso all’interno dell’azienda ma sanno benissimo che solo il 30% dei metalmeccanici ormai può usufruire dei contatti integrativi. Se questo concetto passasse per noi, passerebbe per tutti i lavoratori”.

Manganaro è convinto che quello di mercoledì prossimo sia solo un primo segnale: “Siamo solo all’inizio di questa battaglia– avverte- perché le segreterie nazionali nei prossimi giorni si incontreranno per decidere nuove iniziative. Non ce la caviamo certo con solo 4 ore di sciopero“. Le confederazioni sono unite in questa battaglia per difende l’unico strumento che tiene uniti e sullo stesso piano tutti i lavoratori. “Dobbiamo dare un segnale forte- sottolinea Alessandro Vella, segretario regionale Fim-Cisl– per salvare il contratto nazionale, tutelare le piccole realtà che non hanno una contrattazione aziendale e spingere affinché la previdenza sanitaria integrativa non sia più a carattere volontario ma diventi a totale carico della aziende”. Vella non dimentica che negli ultimi anni spesso le tre sigle sindacali si sono divise sulle vertenze locali: “Ma oggi il tema non sono le crisi aziendali- ricorda- e siamo tornati uniti sul contatto nazionale perché è tema importantissimo. Dobbiamo svuotare le fabbriche e dare un segnale unitario da cui possa anche riprendere il dialogo per le singole vertenze sul territorio”. E l’unità in questa battaglia è fondamentale anche per Antonio Apa, segretario generale Uilm Genova, per “portare a casa il contratto. Da Federmeccanica non ci divide solo la questione salariale ma anche un’impostazione sociale dal momento che intendono smontare il concetto di contratto nazionale”.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it