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Bologna in piazza per la pace intona ‘El pueblo unido jamas sarà vencido’

In piazza anche la raccolta firme per il disarmo

Pubblicato:12-03-2022 18:52
Ultimo aggiornamento:12-03-2022 18:53
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piazza pace bologna
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di Andrea Sangermano e Luca Donigaglia

BOLOGNA – Torna a scendere in piazza la città di Bologna per chiedere ancora una volta la pace in Ucraina. E accompagnata dalla musica degli Inti-Illimani canta “El pueblo unido jamas sarà vencido”, con qualche pugno chiuso levato al cielo. Ma è il dibattito sull’invio delle armi in Ucraina che continua a tenere banco. In piazza Maggiore, di fianco al palco, insieme alla vendita delle bandiere arcobaleno, si raccolgono le firme a favore di un appello al disarmo da indirizzare al sindaco.

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Dall’apertura del banchetto, alle 15, in un paio d’ore sono quasi 300 le sottoscrizioni raccolte. “Siamo consapevoli del momento tragico e degli sviluppi drammatici che sono dietro l’angolo- spiega Alberto Zucchero, attivista del Portico della Pace, tra gli organizzatori della manifestazione- siamo qui per ribadire e gridare forte l’appello affinché si costruiscano percorsi di pace e di de-escalation. Bisogna smontare tutti fattori e i processi che stanno incrementando l’intensità dello scontro. C’è un Paese che è sotto attacco e c’è un’invasione: in guerra non vince chi ha ragione, ma vince chi è più forte”. E rimarca dal palco: “Attenzione quindi a quando si parla di inviare armi, perché i più deboli perdono sempre”. Poi, a margine aggiunge: “Crediamo che il popolo ucraino ci chieda in tutti i modi di attivare ogni processo affinché le parti ritrovino un percorso per ricostruire le condizioni di un accordo. Questo è il momento dei missili: bastano un despota e un bottone per distruggere un città, mentre ci vorranno anni per ricostruire. Ci vorranno le mani di tutti noi ‘artigiani della pace’, per questo le portiamo in piazza oggi: vogliamo gridare forte la necessità che si trovino percorsi di dialogo, per arrestare questa china inesorabile che sta assumendo la crisi”.


Ribadisce la sua posizione contro l’invio delle armi anche Detjon Begaj, consigliere comunale di Coalizione civica. “Questa piazza deve essere propositiva, larga e plurale– sostiene- noi abbiamo già espresso le nostre perplessità all’invio delle armi, nella consapevolezza che c’è un popolo che resiste e che Putin è un aggressore e un criminale di guerra. Quello che manca è un’Europa forte, di pace e delle città, con una politica estera fuori da ogni logica militarista”.

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