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VIDEO | Pesaro prova ‘a tenere botta’, ma la città si svuota

"Bisogna stare a casa- ricorda il sindaco Matteo Ricci-. Muoversi solo se è indispensabile, anche all'interno della città. Alcune attività possono rimanere

Pubblicato:12-03-2020 19:28
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:08
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PESARO – Serrande abbassate praticamente in tutta la città. Pesaro ha sostanzialmente anticipato l’ultimo decreto del presidente del Consiglio per l’emergenza Coronavirus dato che già ieri le attività commerciali del centro storico in stragrande maggioranza avevano deciso di restare chiuse. Oggi tra le poche attività aperte, oltre a banche e assicurazioni, quelle che vendono prodotti di igiene e pulizia per la casa e la persona, elettronica e telefonia, distributori, edicole, tabaccai, negozi di generi alimentari, ottici e farmacie.

“I nostri commercianti avevano praticamente anticipato l’ordinanza del Governo dato che già ieri erano quasi tutti chiusi specie in centro storico- spiega alla Dire il responsabile comunale della Confcommercio, Davide Ippaso-. Ora aspettiamo il decreto economico del Governo per conoscere agevolazioni e contributi per le nostre attività. Appena avremo il decreto insieme al sindaco incontreremo le banche del territorio e successivamente l’Unione dei proprietari immobiliari per capire come poter aiutare il settore”. Di gente in giro ce n’è poca, sia nelle strade che nelle vie del centro. Al casello autostradale si vedono passare perlopiù camion (pochi). Praticamente deserta anche la Statale 16 nel tratto Pesaro-Gabicce Mare, il collegamento tra la provincia di Pesaro Urbino e quella di Rimini: due territori in fortissima difficoltà per via dell’emergenza. Gli appelli ‘#restiamo a casa’ sembrano dunque dare i loro frutti anche se qualcuno non riesce proprio a rinunciare alla passeggiata o al jogging mattutino sul lungomare. “Bisogna stare a casa- ricorda il sindaco Matteo Ricci-. Muoversi solo se è indispensabile, anche all’interno della città. Alcune attività possono rimanere aperte. Come quelle produttive, anche se molti imprenditori stanno autolimitando l’attività in proprio. Rimangono aperti i servizi pubblici essenziali: il Comune, le poste, le banche anche se molti uffici stanno lavorando in smart working e danno servizi online. Restano aperti i servizi farmaceutici, i sanitari, gli ottici. Così come i generi alimentari: non serve, quindi, andare a svaligiare i supermercati. Dobbiamo collaborare e ‘tenere botta’, mantenendo l’equilibrio”.


Nella zona industriale pesarese nei parcheggi delle fabbriche le macchine degli operai ci sono. Molte hanno tenuto aperto così come le attività artigianali ma si lavora ovviamente a ritmo ridotto. “Le attività commerciali chiuse da Conte sostanzialmente a Pesaro avevano già chiuso il giorno prima- spiega il segretario provinciale di Cna, Moreno Bordoni-. Le attività produttive invece continuano. Vanno avanti anche se le preoccupazioni per il futuro non mancano. Speriamo che il decreto economico dia risposte ai nostri imprenditori, mentre ai Comuni chiediamo di sospendere tutti i tributi locali”.

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