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FOTO | VIDEO | Coronavirus, giornata surreale a Mondello tra spiagge deserte e ristoranti storici chiusi

Nella borgata marinara amata dai palermitani e dai turisti tutti chiusi in casa e una pattuglia di sorveglianza a ricordare l'imperativo categorico: restate a casa

Pubblicato:12-03-2020 18:23
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:08

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PALERMO – La misura del clima di preoccupazione e del massimo rispetto delle regole la dà Mondello, borgata marinara da sempre meta di svago per i palermitani e i turisti di passaggio nel capoluogo siciliano.

Spiaggia deserta e poca gente, che si allontana all’avvicinarsi di una pattuglia, nella storica piazzetta: la polizia verifica il rispetto del Dpcm varato dalla presidenza del Consiglio dei ministri per fronteggiare l’emergenza coronavirus.


Chiusa anche la storica trattoria ‘da Calogero’, che dal 1952 si affaccia sul golfo. La borgata amata dai palermitani ha un aspetto surreale in una mattinata di sole, cielo terso e mare piatto: in tempi ‘normali’ la spiaggia sarebbe stata presa d’assalto da ragazzini che ai primi caldi preferiscono il sole alle aule scolastiche, da nonni con nipoti al seguito e da sportivi che corrono sul lungomare.

Non è così ai tempi del coronavirus: tutti chiusi in casa e per quei pochi ancora in giro senza la necessità di fare la spesa o di acquistare farmaci c’è una pattuglia della polizia municipale a sorvegliare e a ricordare a tutti l’imperativo categorico: restate a casa.

Chiuso anche il Telimar, esclusivo circolo nautico dell’Addaura, sulla litoranea che da Mondello porta in città e che regala alle poche auto in transito uno scenario mozzafiato. Il cartello fissato sul cancello, però, riporta alla triste realtà’: il Telimar resterà chiuso “sino a nuova disposizione”. Messaggio analogo anche per le vetrine del centro: chiusi per contrastare il virus.

Saracinesche abbassate per i grandi marchi di via Libertà, da Louis Vuitton a Hogan, come per i piccoli negozi. Strade con poche auto e pochi passanti. La polizia presidia piazza Ruggero Settimo, di fronte al teatro Politeama, via Maqueda e piazza Verdi, dove i gradini del teatro Massimo sono deserti. Spettrale lo scenario in via Principe di Belmonte, salotto della città: chiuso il fioraio che solitamente accoglie all’ingresso dell’area pedonale, così come lo storico Caffè Spinnato con i tavoli vuoti rimasti all’esterno.

Saracinesche alzate e una discreta affluenza, invece, per supermercati e farmacie: da via Ammiraglio Rizzo a viale Del Fante, passando per via Ruggero Marturano. Code comunque ordinate, nessuna calca e tante mascherine al volto, così come in due punti vendita di via Sampolo. Ingressi scaglionati e l’eliminacode che dal banco salumeria viene ‘promosso’ a semaforo verde per i clienti. I negozi di generi alimentari restano l’unica testimonianza di vita sociale in una Palermo che non immaginava un 12 marzo così, con Mondello deserta e i cancelli del teatro Massimo chiusi.

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