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Coronavirus, Bologna chiude i parchi fino al 2 aprile: “Troppa gente disobbedisce”

La decisione del sindaco Merola dopo le tante segnalazioni di persone in giro in violazione del decreto anti Covid: chiusi 32 parchi e giardini in città

Pubblicato:12-03-2020 15:53
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:08

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BOLOGNA – Per contenere l’epidemia da coronavirus, a Bologna scatta la chiusura anche di parchi e giardini pubblici. La nuova ordinanza del sindaco Virginio Merola riguarda le aree verdi delimitate da ingressi, in tutto 32, in cinque dei sei quartieri cittadini. Inoltre, in tutti i parchi e giardini viene vietato l’uso delle zone attrezzate con giochi e dell’impiantistica sportiva a libera fruizione.

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L’ordinanza, rende noto il Comune, sarà in vigore da domani fino al 3 aprile e interessa anche i parchi più grandi e normalmente frequentati della città come i giardini Margherita, la Montagnola, Villa Spada, Villa Angeletti e il Dlf. Nel caso dei giardini Margherita e del parco di Villa Angeletti, vengono chiuse anche le strada interne, dove sono presenti parcheggi per auto e stalli motocicli e ciclomotori: sarà vietato transitare e parcheggiare (con conseguente rimozione coatta, stabilisce una distinta ordinanza del settore Mobilità).

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L’ulteriore giro di vite, si spiega nel provvedimento firmato da Merola, nasce dal fatto che ancora ci sono troppe persone che si radunano nelle aree verdi, eludendo i divieti ormai validi in tutta Italia. “Nonostante le prescrizioni in essere, sono pervenute numerosissime segnalazioni– scrive il sindaco- circa comportamenti personali non rispettosi delle disposizioni concernenti il divieto di ogni forma di assembramento emanate dall’autorità di Governo, con particolare riferimento a parchi e giardini”.

Di conseguenza, per Merola è “necessario adottare provvedimenti di limitazione alla fruizione dei parchi e dei giardini pubblici, anche al fine di consentire alla Polizia locale un’adeguata attività di controllo sul rispetto di tutte le disposizione in vigore”. 

Queste le aree verdi che da domani non si potranno più frequentare: giardini Margherita, parco della Lunetta Gamberini, giardino Belmeloro-San Leonardo giardino del Guasto, parco della Montagnola, giardino di piazza del Baraccano, giardino Beltrame-Villa Teresa, giardino Lavinia Fontana (nel quartiere Santo Stefano); parco 11 Settembre 2001, giardino Vittorio Melloni, parco Baden Powell, giardino Barone Rampante, giardino adiacente alla Basilica di San Francesco, giardino Otello Bignami, giardino del Cavaticcio, giardino Pincherle, giardino John Klemlen, parco di Villa Cassarini, parco di Villa delle Rose, parco di Villa Spada, giardino San Giuseppe, giardino Graziella Fava, giardino dell’ospedale Maggiore, giardino Garibaldini di Spagna (Porto-Saragozza); parco di Villa Angeletti, Dopolavoro ferroviario, giardino Primo Zecchi, giardino Kolletzek (Navile); parco dei Pini, area verde attrezzata di via Chiarini (Borgo Panigale-Reno); giardino del centro civico Corelli, giardino Villa Paradiso (Savena).

Nell’ordinanza, inoltre, il sindaco “raccomanda in tutte le altre aree verdi pubbliche (parchi, giardini, verde annesso a edifici pubblici e verde di arredo) il rigoroso rispetto delle disposizioni contenute nel Dpcm del 9 marzo 2020 che vieta ogni forma di assembramento”, sottolinea l’amministrazione. “Inoltre in tutte le aree verdi pubbliche- si aggiunge nella nota- vale come in ogni zona della città il puntuale rispetto da parte di tutti i cittadini delle disposizioni relative alle limitazioni allo spostamento consentito solo per: comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di salute, rientro presso il proprio domicilio”.

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