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FOTO | Potenza città ‘fantasma’ per l’emergenza coronavirus

Saracinesche abbassate, nessuna ressa nei supermercati, strade semi deserte, poche auto in giro, qualche persona a passeggio con mascherina, per fare la spesa o portare fuori il cane

Pubblicato:12-03-2020 17:23
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:08
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POTENZA – Due anziani conversano affacciati ognuno rispettivamente al proprio balcone, scambiando qualche parola di normalità. Uno di loro indossa anche la classica coppola, per ripararsi dal freddo, sebbene le temperature siano molto miti. Succede a Potenza in quello che è uno scatto che immortala una forma di nuova socialità ai tempi del coronavirus nel capoluogo lucano oggi deserto.

Nessun appuntamento al solito caffè o nel piazzale sotto casa. Bisogna mantenere le distanze e cercare un antidoto alla solitudine che si somma al senso di vulnerabilità, tanto sentito proprio fra i più anziani. E così arriva la chiacchierata al balcone: un’opportunità salvifica con cui si cerca di ingannare il tempo il giorno dopo l’approvazione dell’ultimo decreto del presidente del Consiglio dei ministri.


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POTENZA CITTÀ FANTASMA A CAUSA DELL’EMERGENZA CORONAVIRUS

Saracinesche abbassate, nessuna ressa nei supermercati, strade semi deserte, poche auto in giro, qualche persona a passeggio con mascherina, per fare la spesa o portare fuori il cane.

Potenza è una città ‘fantasma’ il giorno dopo l’ultimo dpcm per prevenire e contenere la diffusione del coronavirus. A colpire, nella città con un posto sul podio per il più alto tasso di motorizzazione in Italia (pari a 72 auto ogni 100 abitanti, come riportato nel rapporto Ecosistema urbano 2019 di Legambiente), è l’assenza di traffico.

È in via Pretoria, nel centro storico, che si registra la maggiore presenza di persone ma sono sole e su lunghe distanze. Tra i potentini gli anziani sono quelli che più di tutti sembrano non riuscire a rinunciare alla passeggiata mattutina. Ma escono in solitudine, non fanno gruppo, seduti sulle singole panchine dei piccoli parchi cittadini senza parlarsi.

Intanto procede la pulizia e l’igienizzazione dei mezzi di trasporto pubblici e delle scale mobili, deserte anche quelle. Qualcuno va in chiesa, ma sempre a debita distanza. A circolare in città tanti volontari della protezione civile che, con guanti e mascherina, consegnano la spesa a chi deve o preferisce stare a casa. Un servizio, quello della consegna a domicilio, fornito anche da diversi negozi e botteghe alimentari.

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