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Ucraina, ambasciatore in Italia invita Al Bano: “Chiariamo la vicenda”

Così in un post su Facebook Yevhen Perelygin, ambasciatore dell’Ucraina in Italia, all’indomani della notizia secondo cui il governo di Kiev ha inserito Al Bano Carrisi nella lista delle persone “pericolose” per il Paese.

Pubblicato:12-03-2019 17:28
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:13

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ROMA – “Sono disponibile sin da subito ad accogliere Al Bano Carrisi e spiegare meglio il motivo per cui è pericoloso per gli artisti, soprattutto per quelli molto conosciuti, flirtare con i regimi dittatoriali sanguinari sia che si tratti del Cremlino, della Siria o di altri paesi. Vorrei fare un tentativo di convincerlo che la tesi propagandistica russa sul ‘ritorno della Crimea nella Russia’ di fatto legittima ed incoraggia l’invasione militare russa in Crimea ed in Donbas nonché allontana la pace in Ucraina”. Così in un post su Facebook Yevhen Perelygin, ambasciatore dell’Ucraina in Italia, all’indomani della notizia secondo cui il governo di Kiev ha inserito Al Bano Carrisi nella lista delle persone “pericolose” per il Paese.

“I giudizi di artisti, letterati ed altre figure di cultura carismatiche, che hanno già iscritto il loro nome nella storia della cultura mondiale, hanno il potere di influenzare il pensiero altrui, e devono saperlo usare con equilibrio” si legge ancora nel post. Quindi, per l’ambasciatore, il cantante italiano “avrebbero dovuto sentire la responsabilità anzitutto di informarsi con più precisione, e poi di divulgare” i suoi pensieri “con la dovuta sensibilità”.

“L’integrità territoriale, l’inviolabilità delle frontiere e la sovranità degli Stati” sono nodi “delicati”, sottolinea il diplomatico. Che aggiunge: “L’aggressione militare russa contro l’Ucraina è iniziata cinque anni fa in Crimea, e ha portato a persecuzioni, torture ed uccisioni dei tartari di Crimea (il vero popolo autoctono di Crimea), ucraini e russi che si sono opposti contro l’annessione illegale della penisola. Ricordiamo più di dodici mila morti ucraini in Donbas, causati dalla seconda fase di aggressione russa dopo la Crimea”.


“Non mi stancherò di ricordare che tutto il mondo democratico, incluso il Governo italiano, nel 2014 ha riconosciuto l’aggressione armata della Russia contro il mio Paese e il tentativo dell’annessione della parte del territorio dell’Ucraina, un paese sovrano e indipendente” prosegue su facebook l’ambasciatore Yevhen Perelygin. Convinto che “i grandi opinion maker italiani avrebbero dovuto essere coscienti del pericolo per l’Europa odierna nel sostenere l’approccio russo di poter cambiare le frontiere esistenti internazionalmente riconosciute, sfidare l’ordine internazionale in modo impunito, nonché ricordare le pesantissime conseguenze di tale politica nel passato per la storia europea. Mi domando inoltre se in Italia oggi avrebbero recepito in modo benevolo i giudizi impropri di un famoso personaggio estero sull’appartenenza delle regioni italiane a uno Stato confinante con l’Italia”.

Quindi Perelygin conclude: “Mi sembra ovvio che giustificare quelli che stanno calpestando in modo cinico e brutale i principi fondamentali del diritto internazionale indica l’uso di doppi standard morali e politici, ma anche una bomba a orologeria. Lo affermo perché se oggi noi non riconosciamo l’ordine mondiale e le frontiere riconosciute di uno Stato europeo come l’Ucraina, domani questa sorte può toccare tutta l’architettura europea”.

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