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Venezia, studio sul consumo dell’acqua rivela il numero degli abitanti: sono 100000, non 50000

Il consigliere comunale Paolo Pellegrini a Ca’Farsetti ha presentato uno studio da lui realizzato sulla base dei dati relativi al consumo d’acqua corrente forniti da Veritas

Pubblicato:12-03-2019 13:25
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:13

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VENEZIA – Gli abitanti di Venezia non sono poco più di 50.000, come risulta dall’anagrafe, ma circa 100.000. Lo sostiene il consigliere comunale di maggioranza Paolo Pellegrini, che oggi a Ca’Farsetti presenta uno studio da lui realizzato sulla base dei dati relativi al consumo d’acqua corrente forniti da Veritas.

“Non sono d’accordo con la stima di 50.000 abitanti e ho provato a vedere se riuscivo a dimostrare che sono di più. Nessuno vuole arrivare al numero esatto ma piuttosto dare una dimensione”, spiega Pellegrini. L’idea è che a Venezia ci siano tutta una serie di persone che di fatto vivono in città pur non avendoci la residenza. È il caso di “studenti e professori universitari, dipendenti in trasferta, persone che mantengono residenza nei posti di vacanza per avere agevolazioni fiscali”, esemplifica il consigliere.

LA RICERCA

Il conto di Pellegrini è presto fatto. Considerando solo il consumo delle abitazioni, nel 2017 tra Venezia e isole si arriva a 5.588 metri cubi d’acqua, con una leggera variazione al ribasso nel triennio 2017-2017 (-0,7%) che però è in linea con quanto avviene a livello nazionale a indicare probabilmente una maggiore sensibilità rispetto alla risorsa idrica.


“Secondo gli studi presi in esame il consumo giornaliero di acqua va dai 140 ai 150 litri al giorno”, che si traduce in una quantità compresa tra i 51 e i 55 metri cubi l’anno a persona. “Il che vuol dire che a Venezia vivono mediamente tra le 109.000 e le 102.000 persone”, sostiene il consigliere che poi elimina dal computo i circa 8.000 ospiti delle affittanze turistiche, per arrivare al dato finale, pari a un numero di abitanti che va da 101.471 a 93.881. “Sono conscio che si tratta di un esercizio aritmetico”, conclude Pellegrini che conta però di “arricchire il dibattito”.

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