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Camorra, ville di lusso e negozi sequestrati a clan Zagaria

La misura cautelare ha interessato beni per circa 3milioni di euro

Pubblicato:12-03-2019 10:16
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:13
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ROMA – Questa mattina, nelle province di Caserta e Cremona, personale del Centro Operativo Dia di Napoli, coadiuvato da militari del comando provinciale carabinieri di Caserta, ha dato esecuzione ad un Decreto di sequestro preventivo emesso dall’Ufficio gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia. La misura cautelare ha interessato beni per circa 3milioni di euro che le indagini hanno consentito di appurare essere nella piena disponibilità di alcuni componenti della famiglia Zagaria di Casapesenna, il cui capo indiscusso Michele Zagaria è attualmente detenuto al regime ex art. 41 bis O.P. nella casa circondariale de L’Aquila.

Della famiglia Zagaria risultano condannati (ed attualmente detenuti) anche alcuni tra i fratelli e le sorelle del capo clan: Beatrice, Elvira, Pasquale ed Antonio, questi ultimi due destinatari del provvedimento cautelare di questa mattina. Le attività investigative, che si sono avvalse di intercettazioni dei colloqui che i detenuti indagati svolgevano in carcere con i familiari, di intercettazioni telefoniche ed ambientali degli indagati liberi e di minuziosi e complessi riscontri di natura bancaria e documentale, hanno consentito di accertare la riconducibilità dei beni posti sotto sequestro agli esponenti del clan, i quali presentano anche un quadro reddituale di assoluta sproporzione rispetto al valore dei beni dagli stessi acquistati.

I BENI SEQUESTRATI

Il provvedimento colpisce: un immobile residenziale, ed annesse pertinenze (si tratta di una lussuosa villa), di Casapesenna, risultato essere nella effettiva proprietà di Antonio Zagaria e della moglie Patrizia Martino (attualmente sottoposta alla misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Casapesenna nell’ambito dello stesso procedimento penale, in quanto indagata per il delitto di ricettazione). L’immobile, del valore commerciale di oltre un milione di euro al momento dell’acquisto, fu venduto dietro corrispettivo di soli 300mila euro. Risulta attualmente completamente ristrutturato e finemente arredato; una lussuosa villa di proprietà di Pasquale Zagaria e della moglie Francesca Linetti (attualmente sottoposta alla misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Casapesenna nell’ambito dello stesso procedimento penale, in quanto indagata per il delitto di ricettazione). L’immobile ha un valore commerciale di oltre un milione e mezzo di euro ed è stato interamente costruito su di un terreno estorto dallo stesso Pasquale Zagaria al precedente proprietario, il quale ricevette, contro la sua volontà, 60mila per la compravendita.


Tra i beni sequestrati anche un esercizio commerciale di vendita al dettaglio di capi d’abbigliamento, risultato essere nella effettiva proprietà di Carmine Zagaria e formalmente intestato alla moglie Tiziana Piccolo (attualmente sottoposta alla misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Casapesenna nell’ambito dello stesso procedimento penale, in quanto indagata per il delitto di ricettazione).

In relazione all’acquisto di questi beni a Antonio Zagaria, a Patrizia Martino ed a Luigi Diana, detto o’ riavul, pregiudicato e persona vicina al clan, è contestato il reato di trasferimento fraudolento di valori, per aver intestato a terzi (la cui posizione è stata archiviata nel presente procedimento) l’immobile risultato essere nella loro proprietà; a Pasquale Zagaria è contestato il delitto di estorsione in danno dei precedenti proprietari dell’immobile; allo stesso, a Francesca Linetti ed a Marcella Maccariello è contestato il delitto di trasferimento fraudolento di valori per aver intestato fittiziamente l’immobile risultato essere nella proprietà dei coniugi Zagaria a Marcella Maccariello; a Carmine Zagaria e a Tiziana Piccolo è contestato il trasferimento fraudolento di valori, per aver fittiziamente intestato l’esercizio commerciale MI.NI STORE (ditta individuale) alla stessa Piccolo.

A tutti gli indagati è stato notificato, inoltre, un provvedimento di avviso della conclusione delle indagini preliminari. Contestualmente sono state eseguite sei perquisizioni domiciliari nei luoghi di residenza/dimora di tutti gli indagati liberi e negli immobili ed esercizi commerciali in sequestro. Questi ultimi, infine, sono stati immessi in possesso ad un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Napoli, che ne curerà la gestione in attesa della definizione del procedimento.

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