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Verso la riforma delle banche popolari, dalla Camera il primo “Si”

L'aula della Camera ha approvato il decreto legge recante misure

Pubblicato:12-03-2015 10:26
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:10

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banche popolariL’aula della Camera ha approvato il decreto legge recante misure urgenti per il sistema bancario e gli investimenti, che riforma le banche popolari, con 290 si’, 149 no e 7 astenuti. Il provvedimento, che scade il 25 marzo, passa ora all’esame del Senato in seconda lettura.

“E’ un importante provvedimento- ha spiegato Silvia Fregolent, vice capogruppo Pd- fa ripartire il Paese e tagliare i lacci che hanno tenuto bloccati la sua economia e il suo sviluppo. Esso contiene elementi positivi rilevanti per il sistema bancario: penso agli incentivi per le start up innovative (raccolta di capitali su portali on line, circolazione quote) e le imprese che realizzano opere di ingegno; al credito all’esportazione che prevede prestiti diretti a quell’export che tanta parte ha avuto nel reggere nella fase più dura della crisi. E ancora alla norma votata all’unanimità sulla portabilità dei conti bancari senza onori per il cliente. Mi corre l’obbligo di un riferimento alle trasformazioni delle banche popolari, centrali di fronte ai cambiamenti bancari nello scenario post crisi. Il decreto non si prefigge alcuna ritorsione, né vuole l’estinzione di tali istituti, ben consapevole del ruolo svolto da essi nei territori, come garanti di giustizia sociale soprattutto durante la crisi. Già ora le popolari hanno perso molte della caratteristiche che le distinguono dalle spa, conservando, nel concreto, solo il sistema del voto capitario. Principio che tuttavia non sempre è stato garanzia di trasparenza e correttezza. Per questo era necessaria una riforma che, pur tutelando i risparmiatori e il carattere nazionale, ne prevedesse la ristrutturazione”.


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