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I Verdi bocciano il M5s: “Guidavano transizione, ma hanno fatto il contrario”

"Se il problema è la trasformazione di un nome da Ambiente e Transizione Ecologica non serve a nulla"

Pubblicato:12-02-2021 10:17
Ultimo aggiornamento:12-02-2021 10:17
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ROMA – “Il Movimento 5 Stelle, da quando governa, di fatto ha guidato il Ministero della transizione ecologica. Prima con Di Maio e poi con Patuanelli avevano lo Sviluppo Economico e con Costa l’Ambiente. Avevano la possibilità di guidare la transizione ma è accaduto il contrario. Il Veneto e la Lombardia, guidate dalla Lega, hanno il primato di consumo di suolo. La Sardegna guidata dal leghista Solinas ha approvato un piano casa che prevede una colata di cemento incredibile. Ho più fiducia in Draghi che nei partiti che compongono il Governo“. Lo dice Angelo Bonelli, Coordinatore Nazionale dei Verdi, ai microfoni de L’Italia s’è Desta, su Radio Cusano, condotta dal Direttore Gianluca Fabi.

Bonelli ha commentato l’istituzione del Ministero per la transizione ecologica. “È un fatto positivo – dice Bonelli – se il problema è la trasformazione di un nome da Ambiente e Transizione Ecologica non serve a nulla. Invertendo i fattori il prodotto non cambia”.

Sul M5s, commenta Bonelli, “avevano la possibilità di guidare la transizione ma è accaduto il contrario. L’Italia ha approvato un Piano energetico e climatico bocciato dall’Unione Europea perché non rispetta gli obiettivi europei di riduzione della Co2 e la produzione di energie rinnovabili. Domani, ad esempio, scade la moratoria per le trivelle in Italia. Scade perché né Patuanelli né Costa sono stati in grado di fare un piano previsto dalla legge del 2019 che definiva i luoghi dove si poteva trivellare dove no. Questo dimostra la dimensione e l’inadeguatezza, si trasforma la questione ecologica in brand pubblicitario”.


Secondo Bonelli la priorità è il trasporto pubblico. “Abbiamo degli obiettivi importanti, ovvero spendere il 37% dei fondi del recovery. Nel piano Conte c’era una inadeguatezza che avevamo segnalato, quella del trasporto pubblico. Dobbiamo investire nelle aree urbane in modo radicale e forte in modo tale che cambino volto. Due anni sono pochi per una transizione ma da qualche parte devi iniziare. Si rischia di frenare però a causa delle vedute diverse sull’ecologia”.

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